Il team di avvocati che difende Julian Assange, nei confronti dei quali la procura svedese ha spiccato un mandato di arresto, ha presentato ieri, 30 novembre, un appello alla Corte Suprema di Stoccolma contro la misura. Lo riferiscono i media locali. La decisione della Corte è attesa “nelle prossime ore, ma non escludo l’inizio della prossima settimana”, fanno sapere fonti del tribunale.
”Ho chiesto al tribunale di arrestare Assange, sospettato di stupro, molestie sessuali e coercizione nei confronti di due donne durante la scorsa estate”, ha annunciato il 18 novembre scorso il procuratore svedese Marianne Ny. La richiesta è stata accolta, un successivo ricorso in appello dei legali dell’australiano e’ stato bocciato.
”Lo voglio interrogare, e fino a oggi non ci siamo riusciti”, disse la Ny, preannunciando che Assange sarebbe stato ricercato anche all’estero attraverso l’Interpol. In caso di incriminazione, e successiva condanna, l’australiano rischia un minimo di due anni di reclusione.
Assange ha conosciuto le due donne che lo accusano, di 25 e 35 anni, nel corso di una conferenza stampa a Stoccolma. Poi, in distinte occasioni, si sono consumati rapporti sessuali consensuali ma non protetti – che per la giustizia svedese potrebbe prefigurare il reato di stupro. Assange nega qualsiasi tipo di violenza.
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