Wojtyla: in libreria 'popstar', luci e ombre del pontificato

ROMA – ''L'ostinazione a imporre un modello polacco di Chiesa'' e la ''burocratizzazione della Chiesa italiana nelle mani esclusive di Camillo Ruini'' sono due degli elementi critici del lungo regno di Karol Wojtyla che Roberto Monteforte vuole mettere in luce nel suo ''Popestar.

Luci e ombre del pontificato di Giovanni Paolo II'', pubblicato dagli Editori internazionali riuniti, da pochi giorni nelle librerie.

Monteforte, – vaticanista dell'Unita', 57 anni, curatore per anni della Pagina delle Religioni del quotidiano fondato da Antonio Gramsci – nel suo tentativo di andare al di la' di una fortissima immagine mediatica e degli entusiasmi della beatificazione – analizza alcune questioni spinose del pontificato wojtyliano, cercando di capirne le ragioni e di offrire al lettore una chiave interpretativa. Cosi' scorrono nelle sue pagine la ''normalizzazione della Chiesa in America Latina, 'contaminata' dall'eresia della teologia della liberazione'', ''il silenzio su mons. Romero'', ''l'appoggio a movimenti e realta' come Comunione e liberazione, Opus Dei, neocatecumenali''.

Il taglio che Monteforte persegue e' quello di una indagine ''con la curiosita' del cronista, non con l'ambizione dello specialista o dello storico, seguendo un filo di suggestioni che – scrive – speriamo aiutino a riflettere. Non solo su cosa e' stato questo papa, ma sulla molteplicita' delle voci presenti nella Chiesa, spesso offuscate da dinamiche di potere, distanti ed estranee allo spirito del Vangelo e alla sua dimensione profetica''.

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