Yemen, fuoco sulle roccaforti di al Qaeda e sui manifestanti: 30 morti

BEIRUT, 30 MAG – Caccia yemeniti hanno bombardato oggi, 30 maggio, la città portuale di Zinjibar a est di Aden, controllata dal 29 maggio da circa 300 presunti miliziani di al Qaida, uccidendo almeno 13 persone, mentre a Taiz, roccaforte da mesi delle proteste anti-regime, agenti della Guardia repubblicana fedele al contestato presidente Ali Abdallah Saleh hanno smantellato con la forza un sit-in permanente di manifestanti colpendone a morte, secondo testimoni oculari, almeno quindici.

Nella mattinata era giunta la notizia dell’uccisione di sei soldati governativi in un agguato teso da ”miliziani di al Qaida” lungo la strada tra Sanaa e Aden.

Il loro mezzo faceva parte di un convoglio di rinforzi diretto a Zinjibar, porto della provincia meridionale di Abyan attaccato venerdì scorso, 28 maggio, da ”terroristi” che hanno avuto facilmente la meglio contro una guarnigione dell’esercito.

I generali yemeniti dissidenti, che si sono uniti alle file dell’opposizione e che chiedono la caduta del presidente Saleh, hanno accusato il rais di aver di fatto consegnato Zinjibar, che conta 20.000 abitanti, a non meglio precisati gruppi armati per dimostrare alle potenze occidentali e alla vicina Arabia Saudita che il pericolo di al Qaida e’ concreto senza la sua autorità.

Residenti di Zinjibar in fuga parlano di 13 persone uccise durante i raid odierni dell’aviazione e dell’artiglieria di Sanaa. Sempre in mattinata, da Taiz, a sud-ovest di Sanaa, giungeva la notizia che i soldati della Guardia Repubblicana, comandata da uno dei figli del rais, aiutati da agenti in borghese e da non meglio precisati cecchini appostati sui tetti, avevano fatto irruzione prima dell’alba contro il sit-in permanente da settimane allestito nella centrale piazza cittadina dai manifestanti anti-regime.

Circa la sorte dei tre operatori umanitari francesi, due donne e un uomo, scomparsi da sabato, dal Quay d’Orsay è arrivata in serata la conferma di quanto riferito in precedenza da fonti governative yemenite, secondo cui il veicolo su cui viaggiavano i cooperanti transalpini è stato ritrovato oggi senza apparenti danni nella regione orientale di Sayun. Questo dato, affermano da Parigi, rafforzerebbe l’ipotesi del rapimento, avvenuto forse nella remota regione desertica dello Hadramawt.

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Maria Elena Perrero