BEIRUT, 3 GIU – Nuovi pesanti scontri armati sono ripresi stamani a Sanaa, dopo sole poche ore di tregua e all'indomani di violenti combattimenti tra le forze governative e i miliziani di influenti clan tribali, mentre le forze di sicurezza avrebbero – secondo attivisti – aperto il fuoco per disperdere manifestanti nella citta' sud-occidentale di Taiz, uno degli epicentri delle proteste contro il presidente Ali Abdallah Saleh al potere da 33 anni.
Fonti dell'opposizione hanno riferito oggi che ben 50 oppositori sono stati uccisi questa settimana negli scontri con i militari fedeli al rai's Saleh. Solo martedi' si erano registrati circa 40 morti, mentre nella notte tra mercoledi' e giovedi si era parlato di almeno 15 uccisi, tra cui una bambina.
I combattimenti sono ripresi oggi nel quartiere di Hasaba, nel nord della capitale e roccaforte del leader degli Hashed, lo sceicco Sadeq al Ahmar, il cui clan e' sceso in campo a fianco delle opposizioni e dei giovani accampati in piazza, a Sanaa e a Taez, da febbraio scorso.
Proprio a Taez, residenti affermano che le forze di sicurezza e unita' della Guardia repubblicana hanno sparato in aria per impedire a decine di giovani di radunarsi nella centrale piazza cittadina, ribattezzata ''della Liberta''' e dove da oltre tre mesi si celebra all'aperto la tradizionale preghiera del venerdi'.
Nonostante il tassativo divieto delle autorita', una folla numerosa si e' riunita oggi lungo un viale di Sanaa, poco lontano dal palazzo presidenziale, in un ''corteo pacifico'' per ribadire la richiesta dei manifestanti: ''il popolo vuole la caduta del regime!''.
Nella notte, nel quartiere di Hasaba, le forze governative avevano distrutto alcuni velivoli della compagnia nazionale di bandiera Yemenia e la sede di una tv privata vicina all'opposizione.
Sul piano politico, dopo che Saleh aveva ieri chiesto la ripresa della mediazione dei Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo, il segretario generale dell'organizzazione che riunisce i Paesi arabi filo-occidentali della Penisola araba, ha assicurato che i tentativi di mediare tra le parti yemenite, sospesi il 23 maggio scorso dopo l'ennesimo dietro-front del rai's, saranno ripresi.
