Con uno dei suoi epigrammi tutto maiuscolo, Dagspia riporta un articolo scritto sul Corriere della Sera da Lorenzo Salvia: “MI-JENA GABANELLI SENZA PIETÀ: STASERA METTE IN CROCE PURE LA CROCE ROSSA – UN PATRIMONIO IMMOBILIARE LASCIATO ANDARE IN ROVINA, CON 154 EDIFICI CHE ADDIRITTURA NON SI SA DOVE SIANO FINITI. E PACCHI DI NATALE PER I TERREMOTATI DELL’ABRUZZO CHE SAREBBERO STATI TRASFORMATI IN GENTILE OMAGGIO PER I DONATORI DI SANGUE”.
L’articolo presenta l’ultima puntata di Report, il programma di Milena Gabanelli su Raitre dedicata alla Croce Rossa, il cui biglietto davisita è: “Un patrimonio immobiliare lasciato andare in rovina, con 154 edifici che addirittura non si sa dove siano finiti. E pacchi di Natale per i terremotati dell’Abruzzo che sarebbero stati trasformati in gentile omaggio per i donatori di sangue”.
Aggiunge Salvia che “spara sulla Croce rossa” l’inchiesta, che, firmata da Sabrina Giannini, parte dal racconto di Anna Montanile, una funzionaria del settore vendite del patrimonio. Per mettere nella dichiarazione fiscale gli immobili di proprietà, la funzionaria incrociava i dati del catasto con l’inventario della Cri. È stato così, dice la Montanile, che ha “avuto la possibilità di riscontrare che c’era del patrimonio sommerso, non dichiarato fiscalmente”.
Dopo aver fatto notare le incongruenze, “la dipendente è stata trasferita all’archivio storico, con il compito di cercare le bandiere antiche da mettere nei musei. Ed è stata l’inchiesta di Report ad approfondire le cose. Compito non facile visto che la Croce rossa non fa un vero bilancio dal 2004 anche se costa al contribuente 170 milioni di euro l’anno. La conclusione dell’inchiesta è che ci sono 154 immobili di cui si sono perse le tracce: risultano nella dichiarazione fiscale del 2009 ma non nell’inventario preparato dal commissario della Cri, Francesco Rocca”.
Che fine hanno fatto?, si chiede Salvia, cui la Gabanelli risponde: “Certamente il commissario Rocca starà facendo del suo meglio per mettere ordine anche perché lui del settore un po’ se ne intende, visto che è anche il proprietario della Ciak servizi srl che ha per oggetto sociale la compravendita immobiliare”.
Prosegue Salvia: “Non è l’unico interrogativo sollevato. Il caso dei pacchi dono per l’Abruzzo viene raccontato da Daniele Tosoni, commissario dei volontari della Croce rossa di Scarlino, in Toscana. Lui era nel centro raccolta di Avezzano, dove arrivavano i pacchi dono con piatti, bicchieri e caraffe, regalati dalla Giò style.
“Racconta Report che una parte dei pacchi non sarebbe andata ai terremotati ma ai donatori di sangue della Cri. Tosoni mostra anche la lettera firmata da Maria Teresa Letta, commissario della Cri in Abruzzo e sorella di Gianni, sottosegretario alla presidenza del consiglio: «Accompagno questo piccolo dono con gli auguri fervidi e sinceri per una sana e serena…».
“A Maria Teresa Letta Report ha chiesto un’intervista, ma lei ha risposto con una lettera: «Sono oggetto di un attacco inqualificabile per essermi assunta la responsabilità di amministrare il comitato dell’Abruzzo, espressamente autorizzata, viste le carenze evidenziate dai dirigenti». In questa frase c’è anche un atto d’accusa, certo non voluto ma grave: che i dirigenti della Croce Rossa sono inadeguati.
Ancora Salvia: “L’elenco dei punti oscuri è ancora lungo. Come i fondi raccolti per Haiti che sarebbero stati usati per far funzionare la mensa dei volontari. O il 118 siciliano, usato in campagna elettorale come una macchina per assunzioni, con un danno per le casse pubbliche che, dice la procura della Corte dei conti, arriva a 37 milioni di euro”.
Conclude Salvia: “Tutte notizie che oggi sarebbe più difficile ricostruire. Pochi giorni dopo le interviste, la Croce Rossa ha emanato un nuovo codice etico per soci e dipendenti. Dice l’articolo 15, lettera m: «È fondamentale astenersi dal rilasciare dichiarazioni eventualmente diffamatorie rivolte all’associazione, privilegiando quindi le vie gerarchiche interne per ogni tipologia di segnalazione e commenti faziosi o di denuncia»”.
Sarebbe opportuno un articolo 16: “Non si deve circolare nelle aree urbane, in particolare via Condotti a Roma, che sono isola pedonale, con l’auto blu di rappresentanza” che chiaramente non porta Né sangue né feriti.