La manovra bis non ci sarà e a garantirlo è stato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel corso di un incontro svoltosi a Cernobbio.
Ha detto Tremonti: ”Non c’è’ bisogno di una manovra in autunno, ci sarà la finanziaria che conterrà la manovra in tre tabelle”, che poi ha aggiunto: ”Certo questo autunno chi sperava in un crollo nostro, ci dispiace, resterà deluso”.Ha anche spiegato che le entrate stanno andando bene, così come positivi sono i risultati delle aste dei titoli di Stato.
Alla ricerca di un ruolo ecumenico Tremonti ha però poi lanciato un messaggio all’opposizione, forse con un tono un po’ pontificale e maiestatico: ”Deve essere propositiva e costruttiva: noi ascolteremo”. Ricorda il papa Giovanni Paolo II quando disse: se sbaglio mi correggerete.
Tema sul tavolo è il nuovo Dpef, ora Sdpf, e la domanda se sia possibile pensare un ‘patto’ per uscire definitivamente dalla crisi. Al riguardo il ministro ha invitato anche le parti sociali ad ”esprimere idee e proposte”, per poi sottolineare, a favore di chi l’avesse scordato, che alla fine però ”la sintesi spetta al Governo”.
Nucleare. Tremonti è anche intervenuto sul tema energetico. «I tempi del nucleare non coincidono con quelli di una legislatura ma il nucleare é fondamentale. Nel Pil – ha notato – siamo penalizzati rispetto ad altri paesi che hanno il nucleare, perché il Pil é una somma algebrica». in cui é compresa anche la produzione di energia.
Sulle parole di Tremonti ha fatto subito quadrato il Pdl. Per il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri ”le riflessioni che offre” il ministro ”ed il quadro dell’impegno europeo ci stimolano a lavorare su contenuti concreti e precisi”.
Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, ritiene ”condivisibili” le riflessioni di Tremonti ma giudica necessaria ”una profonda revisione anche delle posizioni politico-programmatiche della sinistra”.
Dal Pd il segretario Pier Luigi Bersani ha rilevato che le proposte del ministro per il rilancio dell’economia sono ancora insufficienti: permangono quelle criticità che non consentono di prendere in considerazione un lavoro bipartisan.
Piu’ conciliante Enrico Letta: ”In un momento asfittico della politica italiana in cui si vive a colpi di dossier, una discussione che riporta al centro le cose e’ una bocca d’ossigeno. È una discussione che finalmente riporta al centro le cose reali, il Pd sostiene da tempo che la priorità è l’economia, la ripresa, il rilancio delle imprese. Le soluzioni sono complesse ognuno ha le sue, le nostre sono diverse».
Ma quello dimostrato da Tremonti è, a giudizio di Enrico Letta, un «approccio di buon senso». «Spero che sia un approccio non episodico», ha precisato, «non ci voglio vedere dietrologia». «C’è bisogno di riportare al centro le cose vere» ha insistito, «tutto il resto, la giustizia e il processo breve, sono priorità che hanno a che fare con l’agenda privata di Silvio Berlusconi».
Giù duro è andato, invece, il segretario nazionale del Prc/Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero che, senza mezzi termini, dice: ”Dopo aver provocato il disastro economico e sociale in cui versa il paese, adesso il ministro cerca di coinvolgere le opposizioni, scaricando le proprie responsabilita’ sull’Europa. Le sue sono menzogne belle e buone”.