Problemi in vista per Sergio Marchionne dopo l’accordo tra Fiat e Chrysler. «Fornitori recalcitranti a lavorare per i nuovi modelli Chrysler» scrive il Wall Street Journal: il piano proposto dal neo amministratore delegato della Chrysler infatti si scontra con l’ostilità dei fornitori che non vogliono spendere subito per sviluppare e fabbricare la componentistica dei nuovi modelli.
I vertici della Chrysler, dovranno esaminare tra quattro giorni i nuovi modelli che Marchionne propone come parte del suo piano di ristrutturazione. L’Ad italiano ha già illustrato i nuovi modelli al Consiglio di amministrazione presso il quartiere generale della Chrysler a Auburn Hills, nel Michigan: i nuovi modelli comprendono versioni rinnovate di veicoli Chrysler e Jeep già esistenti, oltre alle prime versioni di nuovi modelli di auto di piccole e medie dimensioni basate su componenti sviluppati da Fiat.
«Non è chiaro se a questo punto il board sarà in grado di approvare il piano quinquennale prodotti» scrive il giornale americano, dato che il team di Marchionne sta ancora cercando di risolvere molti dei dettagli su come Chrysler fabbricherà questi veicoli.
Fiat possiede il 20% dell’azienda di Auburn Hills, in cambio della tecnologia per motori a risparmio energetico e piccole vetture che Chrysler possa produrre e vendere negli Usa. L’accordo faceva parte del piano di salvataggio della Chrysler approvato dal governo degli Stati Uniti.