ROMA – Cosa fare con i Buoni del Tesoro acquistati? Tra rendimenti sempre più magri e prezzi più elevati il consiglio degli esperti dal Corriere della Sera è diversificare per ridurre i rischi. L’acquisto dei titoli di Stato, come ha spiegato la Bce, dovrebbe portare ad un calo dello spread tra i Btp italiani ed i Bund tedeschi. Un modo per agevolare l’uscita dalla crisi dell’Italia. In un panorama economico che varia gli esperti danno consigli ai risparmiatori, impegnato a ritrovare un orientamento smarrito.
I rendimenti continuano a calare mentre i prezzi si fanno sempre più elevati. Per questo gli esperti del Corriere scrivono:
“Chi investe a breve termine, dunque, continua a fare i conti con il restringimento dei rendimenti che, a questo punto, non coprono più il costo della vita, almeno sulle scadenze inferiori ai tre-quattro anni. Perché l’inflazione, nonostante la ripresa dell’economia sia un sogno lontano, marcia sempre al 3%. E quindi non è possibile tenerla a bada con Ctz o Btp che offrono poco più del 2% lordo o con i Bot che sono scivolati all’1,5%”.
Ma l’andamento dei mercati suggerisce aria di inversioni di rotta nelle strategie di investimento:
“Se quello che abbiamo visto in questi due giorni è davvero l’inizio di un processo virtuoso che, prima o poi, abbasserà in modo duraturo il costo del servizio per il nostro debito pubblico, chi è abituato a non rischiare e a investire sulle scadenze brevi dovrà ripensare la sua ricetta per inseguire in modo efficiente l’inflazione”.
Ma in che modo attuare i consigli dati? Il Corriere risponde:
“Allungando un po’ le scadenze dei Btp, valutando le offerte dei depositi online che in alcuni casi superano ancora il 3% netto se si vincola il denaro per dodici mesi o più. E ancora: ragionando su una diversificazione del portafoglio che comprenda anche qualche corporate bond. Quelli delle banche italiane ed europee, per esempio, hanno ancora rendimenti molto più elevati dei Btp e, se le cose migliorano, vivranno con qualche mese di ritardo la rivalutazione (e il calo dei rendimenti) che si vedono in questi giorni sui titoli di Stato.
“Chi avesse comprato i decennali mesi fa, magari alla fine di novembre 2011 nel momento peggiore della crisi, nelle ultime ore ha visto le quotazioni salire di nuovo in modo consistente, rinvigorendo i suoi guadagni (solo potenziali se non vende il titolo subito) in conto capitale. Chi invece si domanda se sia il caso di comprare ora dovrà ragionare sulla quantità di rischio che è disposto ad accollarsi. Un’iniezione misurata e ragionata di titoli lunghi in portafoglio può far molto bene al rendimento, perché il 5,2% lordo è un buon premio”.
“Chi si impegna deve sapere che i «su» e «giù» di prezzi e rendimenti, molto forti per i titoli lunghi, potrebbero tornare. E vendere un Btp decennale nel momento sbagliato può essere molto doloroso. L’altra idea è che la diversificazione, imposta negli ultimi mesi a molti portafogli solo dalla paura del peggio, dovrebbe restare una buona pratica, anche se le cose migliorassero. Vale sia per chi avesse ancora troppi Btp, sia per chi invece si fosse risolto a comprare solo Bund tedeschi”.