ROMA – Alitalia darà il via libera allo scorporo, e quindi alla patrimonializzazione, del Club Millemiglia, un asset che può valere fino a 400 milioni di euro, utile salvagente contabile in grado, fra le altre cose, di ritardare ancora il temuto (dai soci) aumento di capitale. Ma, come si fa a rendere remunerativo un asset come le Millemiglia, un programma di fidelizzazione del cliente, che nel bilancio Alitalia pesa per 30 milioni, ovvero il debito corrispondente alle miglia accumulate dai 4,8 milioni di soci italiani e stranieri?
Non si tratta di un’operazione di finanza creativa, il sistema è conosciuto ed è stato utilizzato da altre compagnie in tutto il mondo, come Qantas, Air Canada, Jet Airways, Gol, Air Berlin. Prendiamo l’ultima compagnia. Paolo Stefanato su Il Giornale del 22 gennaio descrive l’operazione.
“Air Berlin ha creato la società Topbonus Limited della quale Etihad (azionista di minoranza di Air Berlin con il 29%) ha acquistato il 70%; l’operazione ha permesso alla compagnia tedesca in crisi di incassare 184 milioni, imputabili al bilancio 2012”.
Lo scorporo, la capitalizzazione del programma fedeltà attraverso la creazione di una società controllata, è fattibile per la natura dell’asset in questione. Un programma di fedeltà come Millemiglia ha potenzialità commerciali di rilievo e spendibili.
Spiega ancora Stefanato su Il Giornale: “Vale in quanto banca dati e in quanto potenziale piattaforma di e-commerce. L’estensione dell’attività dal semplice biglietto-premio al supermercato virtuale, ha reso interessante, dal punto di vista economico, scorporare questi rami d’azienda creando società controllate. E’ quello che si appresta a fare Alitalia. L’operazione ha principalmente lo scopo di far emergere un valore oggi inespresso”.
Un advisor ha stimato il valore di Millemiglia in 250 milioni di euro (fonte Repubblica), secondo alcuni potrebbe arrivare a valere fino a 400 milioni. In ogni caso ci penserà, alla stima, un perito indipendente. Il data base contiene i nomi di 4,8 milioni di clienti, di cui un milione residenti all’estero, e 56 partner. Conclude Il Giornale, spiegando bene perché è un’opportunità e non un controsenso contabile il fatto che un debito di 30 milioni possa diventare un patrimonio di centinaia di milioni.
“Quello che viene valorizzato è il marchio, il portafoglio clienti, il business potenziale. E poi, ovviamente, dipende tutto dalla perizia. Per Alitalia, oltre ai benefici di bilancio, vanno segnalati quelli commerciali. Poi c’è l’aspetto di capitale: la sopcietà può essere venduta , in tutto o in parte, come ha fatto Air Berlin”.
