ROMA – Alitalia. Etihad punta i piedi su debiti e 3mila esuberi. Lupi ottimista. Allo scoop che dava per saltato l’accordo Alitalia-Etihad (Il Messaggero) per l’ingresso al 40% con 400 milioni portati in dote, non rispondono i vertici della compagnia nazionale ma il Governo (ha parlato il ministro Maurizio Lupi) che professa ottimismo nonostante l’elenco preciso delle richieste insoddisfatte secondo la dura lettera della compagnia araba. Le condizioni disattese sono note: i debiti e le pendenze legali e finanziarie della gestione Cai (in particolare il contenzioso da 40 milioni di euro con AirOne), l’esubero definitivo di 3mila dipendenti senza paracaduti tipo cig o contratti di solidarietà, le garanzie regolamentari che limitino le attività dei vettori low cost, l’alta velocità ferroviaria negli aeroporti.
Il ministro Lupi (il Governo è della partita con i 75 milioni di Poste) calma le acque assicurando che il dialogo è ancora in corso: non smentisce azioni di disturbo dell’ultima ora (Air France) ma si dice sicuro che Alitalia fornirà i chiarimenti del caso e che non ci sono al momento ostacoli insormontabili. Sugli esuberi, il caso più spinoso, il ministro non ha mai visto nero su bianco l’indicazione dei tre mila esuberi. Anche su Malpensa, per rispondere al presidente della Regione Lombardia Maroni, il ministro guarda positivamente anche allo sviluppo di Malpensa non solo con i cargo. Il 22 aprile il cda Alitalia risponderà ai rilievi, solo dopo una chiara lettera d’intenti potrà essere sottoscritta.