ROMA – I sindacati disertano l’incontro sul rinnovo del contratto Alitalia e confermano lo sciopero di giovedì 23 febbraio. A dirlo è il segretario nazionale della Filt Cgil Nino Cortorillo in merito alla convocazione per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro da parte di Assaereo, spiegando che “la discussione sul contratto va fatta senza ultimatum e senza ricatti”.
“E’ confermato invece – prosegue il sindacalista – lo sciopero di domani, 23 febbraio, dalle 14 alle 18, del trasporto aereo che riguarda Alitalia, le aziende di gestione aeroportuale e di handling, il personale di terra compagnie aeree straniere”.
Lo sciopero, spiega Cortorillo in una nota, “è proclamato per protestare contro la situazione di crisi di Alitalia con l’assenza di un piano industriale e la volontà, ancora in atto, di passare dal contratto nazionale ad un regolamento aziendale che rappresenta un fatto senza precedenti e di una gravità assoluta. Chiediamo inoltre che l’Inps rispetti quanto le leggi prevedono per il fondo di solidarietà del settore. Troppe lungaggini e troppi ostacoli impediscono ai lavoratori licenziati di avere gli ammortizzatori previsti. È inammissibile che per incapacità e ritardi dell’Inps molti lavoratori siano privi di alcun ammortizzatore integrativo”.
E’ saltato invece l’incontro in programma alle 16:30 tra Alitalia e sindacati per riprendere la trattativa sul contratto. Dopo la Filt Cgil che ha smentito che oggi ci siano trattative, anche Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta confermano che non si presenteranno all’incontro.
I sindacati erano stati convocati ieri da Assaereo (l’associazione di Confindustria cui aderisce Alitalia), alla luce dell’incontro di ieri mattina tra l’amministratore delegato di Alitalia, Cramer Ball, e il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda.
Che i sindacati non fossero intenzionati a tornare al tavolo era apparso chiaro già nella missiva inviata ieri sera ad Assaereo, e per conoscenza ai ministri Carlo Calenda (sviluppo economico), Graziano Delrio (infrastrutture e trasporti) e Giuliano Poletti (lavoro), in cui le quattro sigle dei trasporti chiedevano come “indispensabile”, prima di riprendere un confronto sul rinnovo del contratto, che si rimuovesse il tema del ‘Regolamento aziendale’ che dovrebbe entrare in vigore il primo di marzo.
Sulla vicenda è intervenuto anche Calenda da Istanbul, dove partecipa ad un forum economico italo-turco. “In un momento così delicato dell’azienda” Alitalia, “iniziative unilaterali sono a mio avviso sconsigliabili”. Lo sciopero di domani “era incancellabile, anche perché ormai Alitalia aveva già cambiato su altri voli i clienti. Ma la cosa importante è che si ritorni a un modo di lavorare più armonico tra azienda e sindacato, e soprattutto a un confronto”.