Apple, volano le vendite, male i conti. Tonfo in Borsa

NEW YORK – Apple vende da record ma delude. Cupertino chiude il primo trimestre dell’esercizio fiscale 2013 con la cifra record di 47,8 milioni di iPhone venduti e ricavi per 54,5 miliardi di dollari. Numeri che non bastano a rassicurare il mercato che subito ‘punisce’ Apple: il titolo affonda nelle contrattazioni after hour a Wall Street, dove le quotazioni arrivano a cedere oltre il 5% a 846 dollari per azione.

L’utile netto di Apple è risultato pari a 13,1 miliardi di dollari, quasi invariato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E il balzo dei ricavi del 18% non basta a spazzare via i timori degli analisti sulle prospettive di crescita della società. Preoccupazioni che nelle ultime settimane hanno pesantemente penalizzato il titolo, facendogli perdere il 27% – circa 190 miliardi di dollari – dai picchi di settembre. Gli analisti scommettevano su ricavi pari a 55 miliardi di dollari, con un utile per azione di 13,44 dollari. Il margine lordo si e’ attestato a 38,6% a fronte del 44,7% dell’anno precedente e in linea con le attese degli analisti. Per il secondo trimestre dell’anno fiscale, Apple stima ricavi per 41-43 miliardi di dollari e un margine lordo fra il 37,5% e il 38,5%.

”Siamo soddisfatti dei ricavi record oltre i 54 miliardi di dollari e delle vendite di oltre 75 milioni di dispositivi iOS in un solo trimestre”, afferma l’amministratore delegato di Apple, Tim Cook. ”Abbiamo fiducia nei nostri prodotti e continuiamo a concentrarci nell’innovazione e nel produrre i migliori prodotti al mondo”. Il chief financial officer, Peter Oppenheimer, mette in evidenza come al societa’ abbia ”registrato un trimestre record per le vendite di iPhone e iPad, ampliato il nostro ecosistema e generato i maggiori ricavi trimestrali di sempre”.

I risultati deludenti di Apple si contrappongono a quelli oltre le attese di Google, che spinta dalla trimestrale e’ balzata in Borsa, guadagnando oltre il 6%. Google ha chiuso il quarto trimestre con un utile netto in aumento del 6,7% a 2,89 miliardi di dollari, o 8,62 dollari per azione. Esclusi i costi per i compensi e quelli di ristrutturazione, l’utile per azione è salito a 10,65 dollari da 8,22 dollari, oltre le attese degli analisti che scommettevano su 10,42 dollari per azione. I ricavi relativi alle attività internet core sono aumentati del 21% a 9,83 miliardi di dollari.

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Emiliano Condò