ROMA – Articolo 18. Indennizzo maxi invece del reintegro: il compromesso. Per uscire dallo stallo sull’articolo 18, conciliare il dissidio tra minoranza Pd e centristi Ncd, rendere il cammino parlamentare del jobs act meno impervio, i tecnici di Palazzo Chigi hanno preparato una proposta-compromesso: un super indennizzo al posto del reintegro obbligatorio in caso di licenziamenti disciplinari giudicati illegittimi dal giudice. Oggi funziona così: se il licenziamento disciplinare è illegittimo, il reintegro sul posto di lavoro scatta automaticamente, mentre la scelta di accettare un indennizzo spetta solo ed esclusivamente al lavoratore (alternativa che solo eccezionalmente il lavoratore prende in considerazione).
Domani, dovesse la proposta passare, questa possibilità, potrebbe essere appannaggio del solo datore di lavoro: cioè solo lui potrà scegliere tra indennizzo e reintegro, anche se il lavoratore si dichiara contrario. Nel caso scegliesse l’indennizzo (e qui sta il compromesso) questo sarebbe maggiorato rispetto a quello standard: aumenterebbe in ragione degli anzianità di servizio del lavoratore, un po’ come succede per le tutele crescenti. Da Londra, Matteo Renzi approva: “In Gran Bretagna è normale decidere di licenziare dando un indennizzo come stabilito dalla legge e la questione è chiusa”.