Economia

Assegno unico, unico perché nei 50-250 euro sono compresi detrazioni, bonus e assegni familiari precedenti

L’assegno unico universale arriverà da marzo. Perché si chiama unico? Perché nell’importo totale (tra i 50 e i 250-260 euro) andranno a confluire detrazioni, bonus e assegni familiari precedenti.

Da gennaio potranno cominciare ad essere inviate le domande. Due mesi dopo comincerà ad essere distribuito il beneficio a tutte le famiglie italiane con uno o più figli a carico.

Assegno unico: importo, a chi spetta, quanti soldi

L’importo varierà in base al reddito. Da un minimo di 50 euro al mese per chi ha un Isee più alto ad un massimo di 180 euro per chi ha un indice più basso. Ovvero – in base ai dati dell’Istat – circa la metà delle famiglie italiane che hanno un Isee sotto i 15.000 euro.

Il contributo sarà maggiorato a partire dal terzo figlio, con la possibilità di arrivare fino a 250-260 euro. Un incremento sarà previsto anche nel caso di nuclei in cui entrambi i genitori lavorino, favorendo la natalità da una parte e il lavoro femminile dall’altra.

Assegno unico: quando si conosceranno i dettagli

Tutti i dettagli su tempi e modalità di erogazione dell’assegno saranno contenuti nel decreto attuativo che il governo dovrebbe esaminare in consiglio dei ministri i prossimi giorni. Il provvedimento è atteso da tempo per dare il la ad una misura rivoluzionaria per le politiche familiari italiane, introdotta – dopo un lungo lavoro parlamentare – nella legge di bilancio del 2021.

Nella sua impostazione originaria, sarebbe dovuta a partire a luglio di quest’anno ma i tempi sono slittati. Inoltre quest’estate è entrato in vigore in via temporanea l’assegno “ponte” per i disoccupati e gli autonomi che prevede un tetto massimo di Isee di 50.000 euro.

Assegno unico universale: come funziona

L’assegno universale sarà invece destinato veramente a tutti, autonomi e dipendenti. E, in questo caso, sostituirà le detrazioni fiscali per i figli a carico, i vecchi assegni familiari e ogni altra forma di sostegno per i nuovi nati.

Varrà fino ai 21 anni di età di ogni ragazzo, 3 in più dunque dell’attuale assegno temporaneo valido solo per i minorenni. Secondo le indiscrezioni, potrà essere percepito – nel suo importo minimo di 50 euro al mese per figlio – anche da chi l’Isee non lo presenterà affatto.

Assegno unico: quando entrerà in vigore?

La decisione di protrarre l’avvio vero e proprio del beneficio è legata ai tempi ormai strettissimi per la partenza del sistema. Dopo l’esame in cdm, il decreto attuativo dovrà infatti passare al vaglio delle Commissioni parlamentari competenti e a quello della Conferenza Unificata, posticipando l’ok finale probabilmente alla metà di dicembre, troppo a ridosso della presunta data di partenza del primo gennaio.

Non si tratterebbe però di un vero e proprio slittamento, come spiegano fonti ministeriali, ma di una scelta voluta, legata all’esigenza di permettere alle famiglie di avere tutto il tempo per presentare l’Isee dell’anno precedente, su cui il beneficio verrà misurato.

Per evitare però che i primi due mesi del 2022 rimangano scoperti, l’assegno ponte così come gli altri assegni familiari saranno prorogati sia a gennaio che a febbraio. Poi partirà il nuovo sistema e anche a regime, l’assegno verrà sempre erogato da marzo a marzo di ciascun anno.

La prossima settimana dovrebbe essere peraltro decisiva anche per la presentazione della manovra in Parlamento. Il ddl approvato il 28 ottobre dal consiglio dei ministri non ha infatti ancora preso la sua forma definitiva.

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Alberto Francavilla