ROMA – In caso di incidente, se guidi una macchina non tua, è giusto sottoscrivere la constatazione amichevole con il danneggiato (Cai) ma le tue dichiarazioni non costituiscono, in sede processuale, piena prova. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione. Che significa? Vuol dire che il responsabile del danno, che è il proprietario del veicolo, deve assumere la posizione di “litisconsorte” necessario, ovvero deve presenziare come attore nel processo civile che vede riuniti il danneggiato, l’assicuratore e il proprietario appunto.
La decisione finale del giudice, infatti, deve essere uniforme e riguardare tutti i soggetti che vi partecipano in ordine al danno, originato dal fatto illecito dell’assicurato e contestualmente il rapporto assicurativo (tra assicuratore e assicurato). Si deve, pertanto, escludere che il giudizio possa fondarsi sulle sole dichiarazioni confessorie rese nel Cai dal responsabile del danno. Va infatti ritenuto che la dichiarazione del conducente responsabile del danno, ma non proprietario del veicolo, non costituisce piena prova nei confronti di tutti i litisconsorti, ma più semplicemente può essere liberamente apprezzata dal giudice.