ROMA – Assunzioni: da gennaio cambiano le agevolazioni per chi assume: il tetto per lo sgravio dai contributi scende da 8000 a 3250 euro l’anno. E le società che metteranno in regola gli addetti “co.co.pro” non subiranno sanzioni per il periodo precedente.
Il bonus non coprirà più integralmente la spesa per contributi, almeno fino al tetto indicato, ma solo per il 40%. Vale un biennio (prima tre anni), ma – spiega Roberto Giovannini su La Stampa) resta comunque un incentivo all’assunzione o alla regolarizzazione.
Nel milione circa di contratti «stabili» (ricordiamo che a differenza di un tempo adesso per licenziare un lavoratore basta pagare una indennità monetaria) che sono stati attivati con lo sgravio, una discreta quota sono state conversioni di contratti a termine già esistenti. Oppure anche conversioni di collaborazioni e partite Iva «fasulle». (Roberto Giovannini, La Stampa).
Per una retribuzione mensile lorda ipotizzata di 1775 euro il bonus del 40% vale un risparmio di 224 euro su 561 euro in contributi mensili (281 euro se il lavoratore ha superato i 50 anni di età).
L’agevolazione consente anche di sanare le eventuali irregolarità precedenti visto che il lavoratore, con il contratto a tutele crescenti e relativo bonus, dovrà sottoscrivere una lettera in cui accetta di rinunciare a tutti i suoi diritti maturati in passato.