Italia ancora sotto tiro sui mercati. Asta del Tesoro: Bot annuali al 3,97%

ROMA – L’Italia è ancora sotto tiro sui mercati, con lo spread sempre a rischio di arrivare a quota 500.  L’Europa continua a ripetere che è convinta che l’Italia non avrà bisogno di aiuti, ma per collocare titoli di Stato a un anno il Tesoro ha dovuto offrire un rendimento molto più alto rispetto al 2,3% pagato a maggio.

Intanto c’è stato un balzo dei rendimenti dei Bot annuali in asta il 13 giugno per 6,5 miliardi di euro. Il tasso è schizzato dal 2,34 di maggio al 3,972%, ai massimi di dicembre. I titoli sono stati interamente collocati. Il rapporto fra domanda e offerta (bid to cover) è sceso a 1,73 contro l’1,79 di maggio. Tuttavia l’asta ha interamente collocato l’importo massimo prefissato dal Tesoro (6,5 miliardi di euro).

Il rialzo dei tassi era atteso dagli operatori viste le turbolenze del mercato di questi giorni. ”Ci si attendeva più o meno questi livelli – fa notare il responsabile di una sala operativa – certo la domanda è in lieve calo ma va da dire che l’intero ammontare di 6,5 miliardi di euro e’ stato collocato a fronte di una domanda di 11,2 miliardi. Il momento è comunque difficile e forse l’andamento della aste dei titoli di stato può servire a far agire in maniera rapida chi ha responsabilità nazionali ed europee”.

Piazza Affari è rimasta”indifferente” e subito dopo l’asta dei Bot è fallito l’effetto rimbalzo, registrando numeri in calo. Lo spread a ridosso dell’asta è rimasto invariato e le agenzie a metà mattinata hanno battuto la notizia: “Lo spread tra il btp e il bund resta stabile a 457 punti base dopo l’asta Bot a un anno. Il tasso è al 6,077%” .

Come ha detto il premier Mario Monti, “è un momento cruciale per l’Ue e per l’Italia”.

Il rischio contagio da Spagna e Grecia si avvicina davvero? Il numero uno della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, ha spiegato al Parlamento europeo che l’Europa sta attraversando un “momento determinante” in cui devono essere decise “misure concrete” avendo ben chiaro “quale direzione imboccare” perché “anche quando i governi prendono le decisioni giuste, si deve fare di più per completare l’Uem” e “non so se questo è stato capito da tutte le capitali. L’Europa ha dimostrato anche nei giorni scorsi che può adottare misure immediate, ma serve una prospettiva a lungo termine”.

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