Bond a ruba. Fitch gela gli Usa: tripla A a rischio e crescita zero in Italia

(Foto Lapresse)

ROMA – Una giornata altalenante per lo stato dell’economia italiana. E’ andata bene l’asta del Tesoro per i Ctz con scadenza a maggio 2014, che ha incassato 3 miliardi di euro, il massimo ammontare prefissato. I tassi sono in calo (ed è un buon segno) al 3,064% dal 4,86% del mese scorso. La domanda è stata pari a 1,95 volte l’importo offerto.

La buona riuscita dell’asta ha tirato su anche la Borsa di Milano, che ha chiuso con una lieve perdita (Ftse Mib -0,13%, Ftse All Share -0,16%) ma è stata la migliore in Europa.

Anche l’asta di titoli spagnoli ha fatto il pieno di bond a 3 e 6 mesi per 3,6 miliardi di euro, contro un target massimo di 3,5 miliardi. I tassi spagnoli calano dallo 0,946% dal 2,434% di luglio per i bond a 3 mesi e dal 2,026% al 3,691% per quello a 6 mesi.

Lo spread tra i Buoni del Tesoro decennali italiani e gli omologhi tedeschi ha chiuso a 449 punti base, in rialzo rispetto a lunedì. I titoli italiani rendono il 5,83%. In deciso rialzo anche il premio di rendimento spagnolo, a 514 in chiusura. I titoli decennali italiani rendono il 5,83%, quelli spagnoli il 6,48%.

Nella stessa giornata, però, è arrivata la previsione nera di Fitch: secondo l’agenzia di rating la nostra economia chiuderà il 2012 con una contrazione dell’1,9%. Per il 2013 l’agenzia di rating si attende una crescita zero per l’Italia. 

Fitch ha anche tagliato il rating sulle emissioni a lungo termine di sette banche italiane: Banca Popolare di Sondrio e Banco di Desio e della Brianza a ‘BBB+’ da ‘A-‘, Banca Popolare di Milano a ‘BBB-‘ da ‘BBB’; Banca Carige, Banca Popolare di Vicenza, Credito Valtellinese e Veneto Banca a ‘BB+’ da ‘BBB’.

Allo stesso tempo, l’agenzia ha confermato il rating a lungo termine di Banca Popolare dell’Emilia Romagna a ‘BBB’ e del Credito Emiliano a ‘BBB+’. L’outlook su tutti gli istituti è negativo.

Fitch ha avvertito gli Stati Uniti che ci sono ”rischi significativi” per il rating AAA se non verrà affrontato il fiscal cliff, cioè l’aumento delle tasse e la stretta della spesa a partire da fine anno. Senza un piano entro la prima metà del 2013, fa sapere il direttore dall’agenzia di rating, David Riley, ci sono significativi rischi.

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Maria Elena Perrero