Aumenta l’addizionale Irpef dello 0,33%: retroattiva, si paga a gennaio

ROMA – Non è vero che l’Irpef non è stata toccata, come non è vero che le nuove tasse valgono solo a partire dal 2012. L’addizionale Irpef infatti è stata aumentata di un terzo di punto percentuale, uno 0,33% che si applica anche sui redditi prodotti nel 2011. La retroattività della misura è la vera novità della stangata fiscale che servirà a coprire una parte del buco nei bilanci sanitari delle regioni. Alcuni contribuenti saranno i più tartassati: se il livello base cui giunge l’addizionale Irpef è per tutte le regioni attestato all’1,23%, per quelli di Campania, Calabria e Molise, dove la sanità è in profondo rosso, il livello base arriva al 2,03%.

Chi guadagna 30 mila euro dovrà sborsare 99 euro in più. Con 60 mila euro saranno 198, e così via. In aggiunta al salasso dell’aumento delle accise, dell’Iva, della Ici-Imu. Dal momento che il regime fiscale applicato dai governatori (l’addizionale Irpef è imposta a livello regionale) considera come anno di imposta il 2011, dipendenti e pensionati avranno l’amara sorpresa già a gennaio. Un effetto immediato, dunque, per il governo che incrementerà le entrate già nel bilancio 2012. Effetto immediato e deprimente per le spese di Natale di consumatori ancora più cauti nell’aprire un portafoglio alleggeritouna volta di più

Gli aggravi variano da regione a regione. I governatori dispongono di uno spazio di manovra elastico nell’attribuzione delle aliquote. Prima dell’aumento andava dallo 0,9% all’1,4, che diventa 1,7 nelle tre regioni in rosso. Ora il livello base sale all’1,3 e il massimo a 1,73% (2,03 per Molise, campania, Calabria). C’è elasticità anche nella modulazione delle aliquote sulla base imponibile. Aliquote differenti a seconda delle fasce di reddito, o come l’Irpef nazionale, secondo scaglioni di reddito.

Facendo riferimento a una base imponibile di 50 mila euro, il contribuente verserà un minimo di 615 euro in Toscana, in Veneto, Friuli, Basilicata, Sardegna, Valle d’Aosta, Trento e Bolzano, fino a un massimo di 1015 euro proprio nelle regioni alle prese con il dissesto di bilancio. Uno scarto di 400 euro che nega il principio di omogeneità distributiva. Senza contare che la retroattività dell’addizionale viola palesemente lo Statuto del Contribuente che ne vieta l’applicazione.

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Warsamé Dini Casali