Il gruppo automobilistico Porsche ha annunciato che si fonderà con Volkswagen, di cui è già azionista di maggioranza, a quanto informa Il Sole 24 Ore.
Il progetto prevede di creare un’unica società di gestione che controllerà dieci marchi (quelli facenti finora parte del gruppo Volkswagen, più Porsche), che resteranno indipendenti. La decisione è giunta al termine di una riunione tra le famiglie Piech e Porsche, proprietarie di Porsche, convocata per decidere il futuro del marchio di Stoccarda.
Adesso l’obiettivo è di chiudere l’accordo entro quattro settimane dopo aver trattato con il land della Bassa Sassonia, azionista di Volkswagen – che può mettere il veto a ogni cambiamento significativo in Vw – e con i leader sindacali.
Porsche ha visto esplodere il debito a nove miliardi di euro di debiti per scalare Volkswagen, di cui controlla poco più del 50%. Stando a quanto riportato nei giorni scorsi dai settimanali Der Spiegel e Focus, in ballo c’erano due modelli. Il primo, elaborato dal co-proprietario di Porsche e presidente del consiglio di sorveglianza di Volkswagen, Ferdinand Piech, prevedeva di vendere Porsche a Volkswagen.
Tale soluzione avrebbe consentito di cancellare in un colpo solo i debiti di Porsche. Piech avrebbe chiesto in cambio le dimissioni dell’amministratore delegato della casa produttrice della 911, Wendelin Wiedeking. Quest’ultimo avrebbe avanzato un modello differente, che prevedeva di fondere Porsche con Volkswagen, di effettuare un aumento di capitale e di far salire a bordo nuovi azionisti, come l’emirato del Qatar.
La soluzione trovata significa di fatto l’abbandono del progetto di Porsche di controllare fino al 75% di Vw. Un piano, quest’ultimo, affossato sia dalla crisi finanziaria che dalla decisione di Bruxelles di non cancellare la cosiddetta “Legge Vw”, che assegna al Land della Bassa Sassonia una minoranza di blocco.