Per gli avvisi di accertamento le scadenze saranno accelerate, come scrive il Sole 24 Ore.
“Nuova esecutività degli avvisi di accertamento a rischio di ingorghi. Non si tratta soltanto degli incroci che vengono a determinarsi per effetto delle differenti modalità di accertamento (si veda il grafico a lato), ma, soprattutto, della scansione temporale prevista dall’articolo 29 della manovra estiva (Dl 78/10, convertito dalla legge 122/10) in materia di concentrazione della riscossione negli atti contenenti la pretesa.
Il punto di partenza è il 1° luglio del prossimo anno. A partire da quella data, l’avviso di accertamento, se relativo al periodo d’imposta 2007 o successivi, dovrà contenere anche l’intimazione ad adempiere all’obbligo di pagamento degli importi indicati entro il termine per la presentazione del ricorso. Diversamente, ossia nel caso in cui il contribuente impugni l’atto, gli importi dovuti – sempre entro lo stesso termine temporale – sono quelli previsti dall’articolo 15 del Dpr n. 602/1973, vale a dire il 50% delle maggiori imposte, contributi e i premi, nonché i relativi interessi, di cui all’atto notificato.
Ma attenzione, in quanto gli atti diverranno esecutivi decorsi sessanta giorni dalla notifica – originariamente il decreto legge prevedeva l’immediata esecutività – e indicheranno espressamente l’avvertimento che, decorsi trenta giorni dal termine ultimo per il pagamento, la riscossione delle somme richieste, in deroga alle disposizioni in materia di iscrizione a ruolo, sarà affidata in carico agli agenti della riscossione anche ai fini dell’esecuzione forzata. Da questo momento, inizia il valzer delle scadenze. È opportuno, quindi, metterle in fila secondo la scansione temporale”.