La pressione fiscale sulle banche in Italia è salita al 43,9 per cento nel 2008, ultimo anno osservabile, con una crescita di 12 punti rispetto ai livelli medi degli anni 2000-2006. È quanto afferma l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, nel rapporto dell’osservatorio di analisi economica e fiscale.
L’Abi sottolinea il forte dinamismo regolamentare rappresentato, tra gli altri, dalla cosiddetta Robin Tax e dalle modifiche Ires e Irap del 2008, che si accompagna a elevati livelli di pressione fiscale. Dal rapporto emergono alcune caratteristiche della fiscalità delle banche italiane: dagli elementi di pro-ciclicità, più evidenti nelle fasi negative del ciclo economico, alla spiccata tendenza del sistema fiscale italiano a determinare consistenti pagamenti anticipati delle imposte (Dta) che nel 2008 hanno registrato un saldo netto superiore a 16 miliardi di euro.
Il dato evidenzia una penalizzazione di natura finanziaria e costituisce un potenziale svantaggio competitivo nei confronti delle banche europee, che potrebbe aggravarsi alla luce delle recenti proposte di revisione degli accordi di Basilea sul patrimonio di vigilanza.
