ROMA – Il business da subrpime torna alla vita. A poco più di due anni dal collasso di Lehmand Brothers, oggi le banche europee non cercano più di disfarsi a tutti i costi degli asset tossici. I fondi esposti sui prodotti legati ai mutui, scrive oggi il Sole-24 Ore, hanno raggiunto performance molto superiori alla media dell’industria del settore.
Soprattutto i Residential mortgage backed security (Rmbs), ovvero i titoli garantiti da prestiti immobiliari originari degli Usa, sono particolarmente sfruttati dagli istituti bancari, che riescono a renderli profittevoli.
Société Générale, per esempio, ha di recente sottolineato come il ritorno dei mutui americani ha riacceso il business unit che gestisce gli asset tossici. In particolare, sottolinea il Sole-24 Ore, i titoli garantiti da bad loan o da pacchetti di mutui hanno generato un profitto di 113 milioni, contro la perdita di 776 milioni dello stesso periodo di un anno fa.
Situazione simile per Credit Suisse. La scorsa settimana l’istituto di Zurigo ha fatto sapere che la sua divisione di investment banking ha tratto benefici da una ripresa del mercato dei Rmbs.
Le banche sono tornate a fare soldi con le stesse attività che hanno portato nel baratro prima la finanza e poi l’economia reale di mezzo mondo. In tutto ciò, gli hedge fund sono tornati a ricoprire un ruolo importante. Secondo Hfh mortgage index, i fondi esposti sui prodotti legati ai mutui hanno guadagnato, nel 2010, il 22 per cento.