ROMA, 9 APR – Una spesa di 40 euro per un 'rosso' in banca di due giorni di 151 euro. Succede anche questo nella giungla delle commissioni sullo scoperto, abrogate per legge nel 2009, ma che gli istituti di credito continuano ad applicare sotto altra denominazione. La denuncia e' stata fatta dall'associazione Altroconsumo, in un'audizione in commissione Industria del Senato. L'audizione e' avvenuta nell'ambito dell'esame del decreto del governo che reintroduce le commissioni bancarie, che erano state abrogate dallo stesso Senato grazie ad un emendamento inserito nel decreto liberalizzazioni.
I prezzi alla produzione dei generi alimentari in un anno hanno visto rincari superiori al 4%, si legge nello studio Unioncamere. L'inflazione alimentare alla produzione viaggia insomma su ritmi elevati ''nonostante le quotazioni delle materie prime siano rimaste ferme sui prezzi di inizio 2011''.
Negli ultimi dodici mesi l'aumento dei prezzi alla produzione e' superiore al 4%: in tensione sono soprattutto le carni, con rincari dell'8% per vitello e bovino adulto; anche i prezzi alla produzione del caffe' e dello zucchero sono rincarati dell'8% in dodici mesi, quelli della passata di pomodoro di oltre il 9%. Aumenti diffusi anche per i latticini, tra i quali si segnalano aumenti del 4% per latte e mozzarella, e per le uova, +5%. Le anticipazioni sui contratti tra la distribuzione commerciale e l'industria alimentare indicano che le tensioni sono destinate a protrarsi per tutto il 2012. Richieste di adeguamento dei listini alla produzione del 5% sono state ricevute per pasta, riso e cereali per colazione. Ulteriori richieste di aumenti anche per le carni e le uova. L'aumento di molti generi alimentari e di prima necessita' comprime il potere d'acquisto delle famiglie, in particolare di quelle con le maggiori difficolta' economiche.
-INFLAZIONE: ''I primi mesi del 2012 restituiscono un responso per certi versi inatteso per i prezzi al dettaglio: nonostante la sofferenza della domanda interna, l'inflazione al consumo rimane elevata. Pesano in modo particolare l'aumento delle imposte indirette, Iva e accise sui carburanti, e i rincari del petrolio, le cui quotazioni in euro sono giunte a nuovi massimi storici. I rincari di carburanti, energia elettrica e gas naturale sono responsabili di oltre un punto di maggiore inflazione al consumo. Forti tensioni anche sulle tariffe locali, ormai avviate verso il 10% di aumento in un anno per il paniere armonizzato: solo nell'ultimo mese i prezzi amministrati hanno guadagnato quasi due punti percentuali, in particolare grazie al contributo di pedaggi autostradali (+5% negli ultimi dodici mesi), dell'acqua potabile (+6%) e dei trasporti urbani (+10%). In un contesto di inflazione elevata e recessione economica il reddito disponibile reale e' destinato a ridursi, trascinando al ribasso anche i consumi delle famiglie. Il possibile aumento dell'Iva nell'autunno del 2012 – conclude Unioncamere – ''potrebbe aggravare questo quadro perche' causerebbe una caduta del reddito disponibile e dei consumi anche nel 2013''.
