Dal primo novembre, i tempi per incassare un assegno e vederlo “materializzato” sul proprio conto bancario sono più brevi. È entrata in vigore, infatti, la Tremonti Ter, un decreto convertito in legge che, tra le altre cose, fissa per legge i tempi entro i quali i clienti devono avere la disponibilità delle somme incassate.
E i nuovi tempi sono sensibilmente più brevi: 3 giorni lavorativi per la valuta di accredito (un giorno per gli assegni circolari) e 5 giorni (ma diventeranno 4, come per i circolari, dal 1° aprile 2010) per l’effettiva messa a disposizione del denaro sul conto corrente.
Nel mondo bancario si tratta di una mini rivoluzione: è la prima volta, infatti, che la tempistica viene stabilita per legge. In passato invece, ogni banca decideva i suoi tempi e il tutto era affidato al mercato.
Complessivamente le nuove norme porteranno ad un accorciamento medio di circa due giorni lavorativi per incassare gli assegni. Più che per l’aspetto del risparmio, il provvedimento è importante per quei clienti che, per una differenza di poche ore, rischiano di finire in “rosso”.
Per l’Abi (Associazione Bancaria Italiana), «nei primi 6 mesi del 2009 la data di valuta media è stata pari a 5,6 giorni lavorativi per gli assegni bancari e a 3,1 giorni lavorativi per i circolari, mentre a fine 2008 i tempi medi di messa a disposizione erano pari a 6,4 giorni per entrambi gli strumenti».
Non è certo, tuttavia, che le banche siano in grado di adeguarsi da subito alle nuove tempistiche. La Abi rassicura, ma qualche ritardo, specialmente nel primo periodo, è da mettere in preventivo.
