MILANO – Doppia mossa dalla Banca Centrale Europea per aiutare l’eurozona e superare la crisi di liquidità che sta attraversando il sistema bancario. Taglio dei tassi e finanziamenti alle banche a 36 mesi. Mario Draghi, neo presidente dell’Eurotower, ha deciso di tagliare per la seconda volta, dal suo insediamento, tutti i tassi di interesse dello 0,25%. In questo modo il tasso sulle operazioni di rifinanziamento scende all’1 per cento, minimo storico dal lancio dell’euro.
Più propriamente, il sistema bancario potrà giovarsi di due operazioni strategiche. Draghi ha, infatti, annunciato che le istituzioni finanziarie avranno liquidità illimitata a 36 mesi e ha ampliato la gamma dei titoli che le banche possono fornire come “collaterale”, ossia come garanzia in cambio di liquidità. Inoltre il numero uno di Francoforte ha annunciato che la Bce agirà come “agente del Fondo salva stati nelle operazioni di mercato su richiesta dello stesso fondo e ovviamente con risorse proprie della Bce”. Questo per rispondere “a chi pensa che l’Efsf non vedrà mai la luce” ha chiosato il banchiere. Poi l’avvertimento: “”Niente trucchi, i trattati europei si rispettano nella sostanza, e dicono chiaramente che la Banca centrale europea non può finanziare i debiti pubblici, non può monetizzarli”.
Gli economisti della Bce hanno previsto un rialzo dell’inflazione e un taglio alle stime della crescita: danno ora l’inflazione 2011 fra 2,6 e 2,8% (contro una forchetta fra 2,5% e 2,7% di tre mesi fa) e quella 2012 fra 1,5% e 2,5% (per il 2012 (da 1,2%-2,2% precedente). Per quanto riguarda le stime trimestrali sulla crescita, le proiezioni dicono che: la crescita 2011 oscilla fra 1,5% e 1,7%, tre mesi fa era stimata fra 1,4% e 1,8%, e fra -0,4% e +1% quella 2012 (tre mesi fa stimata fra 0,4% e 2,2%). “Le crescenti tensioni dei mercati finanziari e la crisi del debito – ha spiegato Draghi – continuano a pesare sull’andamento dell’economia europea e l’outlook rimane caratterizzato da forte incertezza con significativi rischi al ribasso”.
La decisione Bce, tuttavia, non è bastata a dar fiducia agli operatori, che temono conclusioni poco efficaci dal vertice Ue e che hanno chiuso in negativo. Lo spread tra il btp e il bund tedesco ha archiviato la seduta di oggi con un balzo di 56 punti rispetto a ieri, sfondando quota 400 a 444 punti base. Il rendimento del decennale italiano vola al 6,46%.