Benzina, aumenti record subito: 10 centesimi la verde, 13,6 il diesel

ROMA – A un pelo dai 10 centesimi in più per un litro di verde, la benzina ci costerà in media 5 euro in più ogni pieno. Sui carburanti stangata doveva essere e stangata è stata: aumentano le accise di 8,2 centesimi al litro per la verde,  di 11,2 per il diesel. Da subito, già oggi il decreto salva-Italia è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggravio sulle accise è integrato dal calcolo dell’Iva al 21%: dunque al distributore la verde costa 9,9 centesimi in più e 13,6 centesimi in più il gasolio. Anche il Gpl aumenta di 2,6 centesimi al litro. L’accisa sul metano è stata aumentata di 0,00331 euro al metro cubo.

Non finisce qui, a gennaio benzina e gasolio saranno suscettibili di un nuovo piccolo rincaro, 0,0005 euro per ogni litro di carburante. Da marzo fino alla cura Monti tra accise e Iva i rincari si attestavano a 16 e 20 centesini per litro su benzina e gasolio: in un colpo solo il governo ha praticamente raddoppiato gli aumenti registrati negli ultimi 9 mesi. Questo per dire della rilevanza della batosta. Che infatti preoccupa soprattutto per la spirale inflazionistica che induce e la perdita di potere di acquisto dei consumatori. Senza contare il maggior costo del lavoro per le imprese.

Mario Monti ha spiegato davanti a Bruno Vespa che la misura era ineludibile. “Era indispensabile anche per esigenze come il trasporto pubblico locale” ha sostenuto: già dal prossimo anno lo Stato incasserà 4,8 miliardi con una presunzione di gettito in tre anni di 14 miliardi di euro. La misura immediatamente operativa porterà nelle casse 400 milioni per il 2011. Certo la combinazione accise più Iva risulta particolarmente dura da accettare, nella forma di “perversione fiscale” del principio di tassa sulla tassa. I primi a sentire il nuovo aggravio saranno i lavoratori dipendenti e i pensionati sin dal mese prossimo: nel budget dell’anno prossimo dovranno decurtare in media 150 euro.

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Warsamé Dini Casali