Benzina, rincari senza sosta. Corre verso 1,2 euro

ROMA – Non c'e' giorno senza un nuovo aumento della benzina. I prezzi della verde si avvicinano ormai a grandi passi alla soglia dei 2 euro al litro, con una media nazionale che nei distributori Ip, con un balzo di 4 centesimi, e' arrivata a 1,86 euro al litro e con punte, in alcune regioni del Centro (come le Marche, dove il peso del fisco e' di quasi un ero al litro) di 1,93 euro al litro.

Stando alla consueta rilevazione della Staffetta Quotidiana, dopo i rialzi gia' registrati sulla rete nel fine settimana, questa mattina il market leader Eni ha messo a segno il diciassettesimo rialzo dell'anno: +0,7 centesimi sulla benzina a 1,830 euro/litro e +0,4 centesimi sul diesel con una media nazionale di 1,766 euro al litro. E' salita anche Esso, i cui prezzi restano pero' sempre al di sotto della media di mercato (+0,6 centesimi sulla benzina a 1,813 euro al litro). A pesare sono i nuovi record toccati dalle quotazioni della benzina nel Mediterraneo (634 euro per mille litri), causati anche dall'indebolimento dell'euro.

A questo ritmo di aumenti, lancia l'allarme la Faib Confesercenti, entro Pasqua ''si sfondera' la soglia dei 2 euro per un litro di carburante, con ripercussioni drammatiche per tutto il sistema Paese''. I danni sarebbero evidenti sulla filiera della mobilita' e su tutto il mondo produttivo, con una spinta inflazionistica che, sostiene l'associazione dei gestori, ''vanificherebbe i sacrifici degli italiani''. Secondo la Faib infatti ''ogni aumento di un punto percentuale del prezzo al litro delle benzine produce entro pochi mesi, un aumento del tasso d'inflazione di oltre 2 decimali di punto''.

Si tratta di ''una situazione insostenibile'', tuonano Adusbef e Federconsumatori. Rispetto a gennaio 2012 ogni automobilista, calcolano le associazioni, ''paga, per i propri rifornimenti (considerando 2 pieni al mese), 16 euro in piu' al mese''. I consumatori chiedono quindi un intervento di riduzione del peso fiscale, applicando l'accisa mobile e ''impedendo che l'Iva aumenti ulteriormente dal prossimo settembre''.

Preoccupati anche gli agricoltori di Coldiretti, Confagricoltura e Cia che temono l'impatto del caro-carburante sui prezzi degli alimentari. ''In un Paese come l'Italia dove l'88% dei trasporti commerciali avviene per strada, il record dei prezzi dei carburanti – sottolinea la Coldiretti – ha un effetto valanga sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione''.

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Daniela Lauria