Berlusconi pressa Bini Smaghi affinchè lasci la Bce

Silvio Berlusconi (Foto LaPresse)

ROMA – Il premier Silvio Berlusconi ha chiesto ufficialmente a Lorenzo Bini Smaghi di dimettersi dal board della Banca centrale europea. “Per ottenere dalla Francia l’assenso alla candidatura di Mario Draghi ci deve essere nella Bce la presenza di un francese. E questo potrebbe realizzarsi –  ha spiegato Berlusconi – con le dimissioni di Bini Smaghi dal board della Banca centrale”. Per questo motivo, ha aggiunto Berlusconi, “c’è la richiesta ufficiale di dimissioni da parte del governo”.

In realtà la richiesta avanzata nel colloquio tra Berlusconi e Bini Smaghi, come ha poi precisato la nota di Palazzo Chigi, non voleva avere nessun carattere di intrusione nell’autonomia e nell’indipendenza dell’Eurotower: “Nel colloquio – si spiega – in previsione della prossima nomina di Mario Draghi a presidente della Banca centrale europea, il presidente Berlusconi ha chiesto al dottor Bini Smaghi di compiere spontaneamente e reponsabilmente un passo indietro, dando le proprie dimissioni, nel pieno rispetto dell’autonomia della Banca centrale europea”.

La nota prosegue ricordando che la candidatura di Draghi è stata condivisa all’unanimità dai ministri dell’Economia della Ue nonchè dal Parlamento europeo e che deve essere ratificata dal Consiglio dei capi di Stato e di governo della prossima settimana. Viene inoltre sottolineato che “una regola non scritta della Bce suggerisce l’opportunità di assicurare la presenza nel proprio board di un solo rappresentante di ciascuno dei principali paesi dell’area dell’euro”. Poi, la conclusione: “In nome, quindi, della solidarietà europea, ovvero del principio che ha guidato tutto il percorso professionale del dottor Bini Smaghi, il presidente Berlusconi ha chiesto al dottor Bini Smaghi un preciso atto di responsabilità nei confronti delle istituzioni europee e del suo Paese”.

Bini Smaghi però non cede e dopo aver lasciato Palazzo Chigi giovedì pomeriggio, ha fatto capire di non voler prendere in considerazione, in cambio della rinuncia anticipata al posto nel board dell’Eurotower altre posizioni che non siano da considerare di pari rango. L’unico incarico equivalente sarebbe la poltrona di Governatore della Banca d’Italia.

Sempre giovedì, durante un convegno in Vaticano, Bini Smaghi ha sottolineato che il mandato per i componenti del board della Bce è di 8 anni e che il suo scade solo il 31 maggio 2013. Precedenti di dimissioni prima che siano trascorsi gli otto anni canonici a Francoforte, peraltro, si sono verificate in passato, come quando Christian Noyer si fece da parte al momento dell’elezione di Trichet.

Bini Smaghi nel suo intervento in Vaticano ha citato anche Tommaso Moro. Il riferimento è all’inventore dell’isola di “Utopia” che “con la sua indipendenza di giudizio e la ferma convinzione nella supremazia dell’interesse pubblico riuscì a resistere alle pressioni del re Enrico VIII, costretto alle dimissioni, incarcerato e poi condannato a morte” con l’accusa di tradimento. Non è dunque casuale il passaggio in cui l’economista. prima di incontrare Berlusconi, ha sottolineato che l’autonomia della Banca centrale europea è assicurata, dalla “indipendenza personale” dei suoi membri. Una indipendenza che “garantisce la permanenza in carica dei membri degli organi decisionali per tutto il periodo prestabilito dalla nomina e tutela contro la revoca arbitraria”.

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Alessandro Avico