ROMA, 24 OTT – ''Le dimissioni'' dal board della Bce ''devono essere il risultato di un esercizio di libera volonta', non influenzato da qualsivoglia pressione politica''. E' quanto si legge nel parere della Direzione generale servizi giuridici della Bce inviato al consiglio dell'Eurotower il 24 maggio scorso. Parole attualissime ora che con Mario Draghi presidente, il board conta anche un'altra presenza italiana, quella di Lorenzo Bini Smaghi. E non è un mistero che il presidente francese Sarkozy voglia a tutti i costi le dimissioni dell'italiano per far posto a un francese.
''Eventuali dimissioni – si legge nel testo citato dal Corriere sella Sera – dovranno essere giustificate pubblicamente perche' saranno esaminate da vicino dall'opinione pubblica e dai mercati, e potrebbero avere un impatto sulla reputazione e sulla credibilita' della Bce''. ''Dimissioni di fatto imposte con l'obiettivo di evitare che due membri del Comitato esecutivo abbiano la stessa nazionalita' – prosegue il parere legale della Bce – sarebbero incompatibili con il principio di indipendenza personale. Questa incompatibilita' con il principio di indipendenza – si legge ancora nel parere – emergerebbe se la nuova posizione esterna non fosse commisurata alla status di membro del Comitato esecutivo e del Consiglio direttivo della Bce, rendendo evidente l'esistenza di pressioni esterne''.
Inoltre, affermano i legali della Bce, le eventuali dimissioni ''non possono coincidere nel tempo ne' possono essere legate apertamente con la nomina di un altro membro del Comitato esecutivo, ma devono essere gestite con procedure e in momenti totalmente separati''.
