ROMA, 14 SET – Moody’s ha deciso di attendere, ma, nel timore di un taglio del proprio rating dopo quello delle connazionali Société Generale e Credit Agricole, Bnp Paribas ha deciso di vendere 70 miliardi di euro di asset considerati rischiosi per calmare i propri investitori.
Insieme al piano di cessione la banca ha annunciato una riduzione dei propri finanziamenti in dollari di 60 miliardi entro il 2012. Una misura con cui Bnp spera di raggiungere un core Tier 1 del 9% il 1 gennaio 2013 e soddisfare quindi i nuovi requisiti di capitalizzazione imposti da Basilea 3.
Per quanto riguarda l’esposizione al debito greco, Bnp Paribas ha detto che una ulteriore ed ipotetica svalutazione del 55% del proprio portafoglio porterebbe ad una perdita ”gestibile” di 1,7 miliardi di euro pre-tasse.
Il gruppo ha anche assicurato che l’allineamento del valore dei titoli di Stato dell’area euro sotto tensione ai corsi di mercato è gestibile. A fine giugno nel bilancio di Bnp risultavano bond greci per 4 miliardi di euro, su cui sono state già fatte delle svalutazioni, 1,4 miliardi di bond portoghesi, 20,8 miliardi di titoli di Stato italiani e 2,8 miliardi di spagnoli.
La mossa non ha però calmato i mercati, in vendita con il titolo a chiudere in ribasso del 3,93%, peggio delle due concorrenti bocciate da Moody’s. La strada scelta per rafforzare il Core Tier 1 abbassando l’attivo a rischio non è piaciuta agli azionisti, dal momento che le attività a rischio coprono in realtà soltanto il 30 % dell’intero bilancio, ovvero a poco più di 600 miliardi di euro su 1850 miliardi. Tanto per fare un raffronto, basti pensare che le grandi banche italiane, meno attive sulla finanza strutturata, hanno attivi a rischio che coprono almeno il 50% dell’intero bilancio.
Intanto, Société Generale, commentando il taglio del rating da parte di Moody’s, ha detto che la società di rating ha agito per motivi ”tecnici” e ha riconosciuto che SocGen ha solo una ”modesta” esposizione al debito greco.
