Dal primo luglio circa quattro milioni di italiani potranno risparmiare soldi sulla bolletta dell’energia elettrica. Un risparmio che negli anni è destinato ad aumentare. Arriva, infatti, la nuova bolletta dell’elettricità con costi differenziati su due fasce orarie. Ovvero. Potrete risparmiare il 10% per i primi 18 mesi e il 40% dal secondo anno in poi se utilizzate l’elettricità in particolari orari e giorni in cui la domanda è più bassa. In poche parole, le fasce sono due: dalle 19.00 alle 8 del mattino dal lunedì al venerdì, nell’intero fine settimana e nei giorni festivi (indicate in bolletta come fasce orarie “F2 e F3”) si pagherà l’elettricità a un prezzo più basso. Il costo sarà invece più alto nelle restanti ore dei giorni feriali, ovvero dalle 8.00 alle 19.00, quando la domanda e i costi dell’elettricità sono maggiori (fascia oraria “F1”).
Potrete quindi decidere voi quando utilizzare la maggior parte degli strumenti elettrici in casa e calcolare il vostro risparmio. Come farlo? Al momento la possibilità di pagare l’elettricità con prezzi diversi a seconda degli orari già esiste su base volontaria, ma dal primo luglio la novità riguarderà automaticamente tutti gli utenti dotati di un nuovo contatore elettronico appositamente “riprogrammato che hanno ricevuto in questi mesi l’apposito avviso da parte del loro fornitore”.
All’inizio, l’abbiamo detto, lo scarto di prezzo tra le due fasce sarà minimo, pari al 10% di risparmio. L’Autorità per l’energia e il gas ha calcolato che nei primi 18 mesi, anche adeguando le proprie abitudini alla fascia più economica, si risparmieranno meno di quattro euro l’anno. Un po’ poco ma con gli anni si andrà sempre risparmiando di più. Quindi, in proiezione, meglio iniziare ad abituarsi fin da adesso a utilizzare lavatrici, lavastoviglie, forni, ferri da stiro e scaldabagno nelle ore più “economiche”.
“Finita la fase transitoria – assicura l’Autorithy – la differenza di prezzo salirà di oltre il 40% e i comportamenti virtuosi potranno incidere in maniera più consistente, ma la prima motivazione che ha portato a questa novità su scala mondiale è stata la volontà di introdurre un principio di equità: all’ingrosso il prezzo dell’energia elettrica è più alto quando la domanda è elevata e più basso quando c’è minore richiesta. I prezzi biorari consentono di pagare l’elettricità consumata nei diversi momenti al suo giusto valore: oggi, invece, con un unico prezzo indifferenziato, chi usa l’elettricità nelle ore a basso prezzo paga anche una parte dei costi di chi consuma nelle ore più costose”.
Non solo equità e risparmio, ma anche difesa dell’ambiente. L’Autorità, infatti, ritiene che lo spostamento dei consumi potrà contribuire a ridurre il picco di domanda elettrica e, di conseguenza, a ridurre la necessità di ricorrere alla produzione garantita dalle centrali meno efficienti. Tradotto: meno emissioni inquinanti e più rispetto per l’ambiente.