Bonus baby sitter 100 euro: a chi spetta e come richiederlo. Autonomi sì, docenti no FOTO ANSA
Un bonus baby sitter fino a 100 euro alla settimana per i lavoratori autonomi, i sanitari e le forze dell’ordine. Il bonus è alternativo al congedo parentale, quindi o si chiede uno oppure l’altro. Nel decreto sostegno del Governo Draghi ci sono infatti anche 290 milioni per i congedi parentali, a partire dal 1 gennaio e quindi anche retroattivi. Saranno retribuiti al 50% per chi abbia figli minori di 14 anni, mentre dai 14 ai 16 anni non saranno retribuiti. Alternativo al congedo un bonus baby sitter fino a 100 euro a settimana per i lavoratori autonomi, i sanitari e le forze dell’ordine.
Il bonus baby sitter è destinato ai lavoratori iscritti alla gestione separata INPS, ai lavoratori autonomi, al personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, ai lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alla categoria dei medici, degli infermieri, dei tecnici di laboratorio biomedico, dei tecnici di radiologia medica e degli operatori socio-sanitari. Non spetta invece alla categoria dei docenti e del personale scolastico.
Per i figli conviventi minori di anni 14, possono scegliere uno o più bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo complessivo di 100 euro settimanali. E’ quanto si legge nel testo del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il bonus baby sitter, come già in passato, si potrà chiedere in alternativa al congedo parentale. Non si potranno ottenere entrambi. Per ottenerlo, così come i congedi, sarà necessario attivare la pratica sul sito dell’Inps. Il bonus può essere richiesto per un periodo corrispondente in tutto o in parte alla durata della sospensione dell’attività didattica in presenza del figlio, alla durata dell’infezione da SARS Covid-19 del figlio, nonché alla durata della quarantena del figlio disposta dal Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale (ASL) territorialmente competente a seguito di contatto ovunque avvenuto.