Bonus casa: come ottenere rimborsi per finestre, porte, mobili, ristrutturazioni

ROMA – Bonus casa: come ottenere i rimborsi per finestre, porte, mobili, ristrutturazioni, ecc? Sappiamo che dal 1 luglio al 31 dicembre è possibile aver un rimborso, fino a un tetto massimo di spesa che cambia da lavoro a lavoro. Il rimborso è del 50% sui lavori di ristrutturazione, acquisto di mobili, messa in sicurezza sismica degli edifici; e del 65% per miglioramenti dell’efficienza energetica di case e condomini (rifacimento di coibentazione, infissi termici, ecc).

Vediamo come accedere agli incentivi:

Pagamenti con bonifico. Che documenti servono. Le spese devono appunto essere sostenute dal 1 luglio al 31 dicembre 2013 e devono essere tracciabili. Dovete quindi pagare tramite bonifici bancari e postali che presentino la causale specifica, il vostro codice fiscale e la partita Iva o il codice fiscale di chi ha effettuato i lavori.

Chi può avere i rimborsi. Nel caso di lavori in un abitazione può beneficiare dell’agevolazione il titolare dell’immobile a titolo di proprietà, di possesso e di uso, che abbia pagato le spese: parliamo tanto del proprietario tanto di chi detiene la semplice nuda proprietà o l’usufrutto, ma anche di chi è in affitto o in comodato, o del familiare convivente del possessore.

Ristrutturazioni: rimborsi 50% per un massimo di 96mila euro annue. Per quanto riguarda le ritrutturazioni, il tetto massimo di spesa rimborsabile è di 96mila euro per abitazione. Il rimborso è del 50% e viene effettuato dallo Stato in 10 anni, con una rata ogni 12 mesi.

Rientrano nell’agevolazione del 50% i lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria , restauro e risanamento, ristrutturazione edilizia e urbanistica. Sono inclusi i lavori necessari a seguito di un evento sismico. Ottengono il bonus anche una serie di lavori su parti accessorie, come la costruzione di un garage o l’installazione di impianti di domotica o di strutture atte a rimuovere le barriere architettoniche. Anche gli impianti di sicurezza e quelli idonei per abbattere l’inquinamento acustico sono ricompresi nella normativa, così come le bonifiche degli edifici da sostanze dannose come l’amianto e l’adozione di sistemi antisismici.

Se si vende la casa il beneficio rimane. Se l’immobile in questione passa di mano è consentito a chi vende di mantenere il vantaggio fiscale per sé.

Mobili: rimborso 50%, tetto di 10mila euro. La detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie spetta per un importo massimo di 10 mila euro anche per l’acquisto di mobili legati all’intervento. Ovvero: se si è rifatta la cucina, si possono avere rimborsi per l’acquisto dei mobili della cucina, fino a un massimo di 10mila euro. Non sono compresi in questo caso gli elettrodomestici.

Efficenza energetica: 65% rimborsi per finestre, porte, tetti… No per caldaie. Dal 1 luglio al 31 dicembre salgono al 65% gli incentivi per quei lavori che rendono più efficiente dal punto di vista energetico l’abitazione. Gli incentivi invece non varranno più per l’installazione di pompe di calore e di impianti geotermici. Ma anche la più semplice sostituzione di scaldacqua tradizionali con quelli a pompa di calore, dedicati alla produzione di acqua calda e sanitaria.

Il bonus vale invece per l’installazione di pannelli per l’acqua calda alimentati da energia solare; per gli impianti di climatizzazione, come le caldaie a condensazione; per l’isolamento delle pareti o la coibentazione dei sottotetti che impedisce la dispersione termica, così come l’installazione di finestre e infissi che aumentano l’efficienza energetica dell’abitazione.

Tetti massimi di spesa scendono. Per la riqualificazione energetica di edifici esistenti, la detrazione è pari a 100 mila euro dunque la spesa massima scende da circa 182 mila euro a 154. Per gli interventi su edifici esistenti, come la coibentazione dei sottotetti o i nuovi infissi, il tetto resta 60 mila euro, dunque la spesa massima cala da 110 mila euro a 92. Stesso discorso per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda. Infine per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione, la detrazione spetta fino a un valore massimo di 30 mila. Perciò la spesa agevolabile passa da un massimo di 55 mila euro a 46 mila.

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luiss_vcontursi