Borse ancora erratiche: come ieri partono malamente sulla scia dei listini asiatici, ma con il passar delle ore recuperano grazie all’avvio positivo di Wall Street, che mostra di reagire al tonfo della vigilia. A Piazza Affari l’indice Mibtel chiude in progresso dell’1,72%, mentre l’S&P/Mib dei maggiori titoli sale dell’1,95%.
È soprattutto l’iniezione di fiducia successiva al piano di aiuti varato per il settore automobilistico a stelle e strisce che rianima i mercati, anche se in Europa gli acquisti sono guidati più dal recupero degli energetici e dei bancari, riscoperti anche per ragioni tecniche. A Londra l’indice Ftse guadagna l’1,4%, a Parigi si finisce meglio (+2,3%) e ancor più a Francoforte (+3,1%).
I titoli dell’energia e delle utilities si riscattano dopo il recupero di quota 50 dollari al barile per il petrolio di qualità Wti. È interpretata come una buona notizia anche la conferma, giunta da parte del Tesoro dopo qualche contraddizione, che il blocco delle tariffe non si applicherà al settore. Rialzo di oltre il 3% per Eni, del 4,3% per Terna, dell’1,6% per Snam Rete Gas.
Gli acquisti tornano anche sui titoli bancari, reduci da cattive performance: Intesa Sanpaolo e Mps oltre +4%, Unicredit e Ubi Banca oltre +2%. Tra gli assicurativi, poi, Alleanza spunta un +7% ed è rotondo anche il rialzo di Unipol. Va controcorrente il Banco Popolare, che cede un altro 4,25% dopo il bagno di ieri, ed è ancora penalizzato per il futuro della partecipata Italease (+1,85%). A poco è servita la nota della casa madre, che ha definito la reazione degli investitori "del tutto sproporzionata".
Deciso rimbalzo per il settore del lusso, che si giova della rimonta del dollaro e dello yen. Bulgari +5,2%, Geox +7%, Luxottica +1,8%. Spunti d’acquisto anche tra gli industriali, con Telecom in ripresa del 3,3% il giorno del cda che aggiorna il piano industriale 2009-2011. Bene anche Seat, +1,6% dopo la cessione in perdita della controllata tedesca, e il taglio di rating da parte di Fitch.