L’economia globale torna a fare paura e Wall Street affonda, con gli investitori che riscoprono l’appetito per i beni rifugio come il dollaro, l’oro e i buoni del Tesoro. Il Dow Jones chiude la seduta peggiore dal 4 gennaio perdendo 268,22 punti, il 2,7%, a 9.870,30 punti, con Alcoa e Boeing in calo del 6,3%, Caterpillar del 5,5%, American Express del 4,8%, Microsoft del 4,1% e Cisco Systems del 3,6%. S&P 500 cede il 3,1% a 1.041,25 punti, mettendo a segno il nuovo minimo di chiusura del 2010.
Il Nasdaq arretra del 3,9% a 2.135,18 punti, con Apple in calo del 4,5%, Microsoft del 4,1% e Amazon.com del 7,8%. L’ondata di vendite sul mercato è stata innescata dal calo della fiducia dei consumatori americani, scesa a giugno di 10 punti a 52,9, che si è andata a sommare alla brusca revisione al ribasso del superindice economico della Cina, che fa temere un rallentamento della locomotiva cinese con possibili conseguenze per la ripresa economica mondiale.
”La ripresa economica globale preoccupa e ci si interroga sulla possibilità che venga bloccata dal rallentamento della Cina o dalla crisi del debito europea” osservano gli analisti, mettendo in evidenza come a preoccupare gli investitori ècome le banche europee reagiranno alla fine del programma di liquidità della Banca Centrale Europea (Bce), in scadenza giovedì prossimo. L’aumento dei prezzi delle case americane non ha incoraggiato gli investitori. Fra i singoli titoli Micron Technology cede il 13,5%, Baidu il 9,2% dopo che Google (-3,8%) ha comunicato di voler cambiare strategia in Cina.
