ROMA – Crescono ancora i rendimenti dei titoli di Stato a breve termine. Il Tesoro ha collocato otto miliardi del Bot semestrale in asta oggi al tasso del 3,071%, il rendimento massimo dal settembre 2008.
La domanda per il Bot semestrale, scadenza 30 marzo 2012, ha raggiunto i 13,9 miliardi di euro. Collocato anche il Bot a tre mesi 15 dicembre 2011, venduto per tre miliardi contro offerte pari a 8,078 miliardi al rendimento medio dell’1,808%.
Il Tesoro ha poi collocato il nuovo Ctz in asta ad un tasso del 4,511%, massimo dal luglio 2008, contro 3,408% dell’asta dello scorso agosto. La domanda degli investitori per il Ctz settembre 2013, venduto per 3,5 miliardi, è stata pari a oltre 1,5 volte l’offerta.
Nonostante il rimbalzo degli ultimi due giorni in Borsa e nonostante lo spread sia rimasto su livelli non del tutto allarmanti, i rendimenti dei titoli di Stato sono ai massimi livelli, ciò significa che lo stesso Stato per rifinanziarsi pagherà di più, allontanando ulteriormente la possibilità di un pareggio del bilancio entro i termini previsti.
Positivo comunque il giudizio degli analisti di Unicredit, che parlano di una domanda che complessivamente è stata buona, e che dunque “dà un segnalare positivo riguardo all’appetito degli investitori per i titoli italiani”.
Con un debito di 1.900 miliardi di euro (più di quelli della Spagna, della Grecia, dell’Irlanda e del Portogallo combinati), l’Italia continua a essere vulnerabile verso un qualsiasi rialzo dei costi di finanziamento. Il paese fa fronte ancora ad altre emissioni, del valore di 55 miliardi, di euro entro la fine dell’anno.
Se si guarda al paragone con la Spagna, si nota che in questo caso i rendimenti decennali sono decisamente inferiori rispetto a quelli italiani, al momento oscillano infatti al 5,043%. Di fatto, la Spagna ha emesso titoli per 3,22 miliardi di euro, poco al di sotto del target massimo stabilito. Anche in questo caso i rendimenti sono saliti.