Grecia salvata, banche in sicurezza, 1000 miliardi al fondo salvastati

BRUXELLES – Il sospirato accordo è giunto all’alba: l’Europa salva la Grecia, circoscrive il rischio di contagio agli altri paesi dotandosi di un fondo da oltre 1000 miliardi, mette in sicurezza le banche attraverso ricapitalizzazioni per 106 miliardi di euro. Non era scontato, ci son volute dieci ore di trattative. Alla fine un pacchetto organico di misure è stato varato. La reazione positiva dei mercati rappresenta il segnale più incoraggiante che l’Europa è finalmente uscita dal vicolo cieco dell’irrisolutezza e dell’inazione. Milano ha aperto con un +2,5, con i titoli bancari che guidano la riscossa (Unicredit +7%), l’euro si è apprezzato, salendo a 1,4 dollari.

Debito greco. Come chiedeva la Germania, è stato deciso il taglio del valore nominale dei titoli di stato greci del 50%. Tutti, tranne quelli detenuti dalla Bce. Accettando queste perdite, le banche assicureranno al debito greco di tornare nel 2020 ad un livello sostenibile, ovvero al 120% sul pil. Obiettivo che sarà raggiunto anche grazie ad un contributo ulteriore del programma di aiuti pari a 130 miliardi di euro entro il 2014. La revisione del secondo piano salva-Grecia dovrà essere approvato entro il 2011 e l’operazione sui bond greci dovrà essere realizzata all’inizio del 2012.

Fondo salva-stati. Il fondo Efsf  è stato raddoppiato a un trilione di euro, mille miliardi di euro. Sarà fatto attraverso due opzioni: vendendo assicurazioni sui titoli dei Paesi, e con uno strumento ad hoc, lo “special purpose vehicle”, che attrarrà fondi da investitori esterni (come la Cina a cui Sarkozy ha aperto) e istituzioni (come il Fmi, che ha già dato la sua disponibilità).

Banche. Dal vertice europeo è arrivata la conferma che 90 banche ritenute “sistemiche” (quelle già sottoposte a stress test) saranno ricapitalizzate. Significa trovare, entro giugno 2012, 106 miliardi di euro (per quelle italiane 14,7 miliardi). Gli sforzi serviranno per portare il coefficiente patrimoniale al 9%. Per rifinanziarsi dovranno trovare prima capitali propri, anche attraverso ristrutturazioni e cartolarizzazioni, poi potranno chiedere l’intervento degli Stati e solo in ultima battuta può intervenire il fondo salva-Stati Efsf. Inoltre, quelle in fase di ricapitalizzazione non potranno distribuire dividendi né bonus (come esplicitamente richiesto dal presidente della Commissione europea Barroso). E dovranno essere valutate ”le esposizioni al debito sovrano dell’area euro, calcolate ai valori di mercato al 30 settembre 2011”. i I leader dell’Eurozona hanno trovato un accordo su un pacchetto ”completo” di misure anti-crisi che metterà in sicurezza le banche attraverso ricapitalizzazioni per 106 miliardi di euro, darà certezza ai Paesi a rischio con un fondo salva-Stati da oltre 1.000 miliardi e salvera’ la Grecia con nuovi aiuti per 130 miliardi, facendo pagare un prezzo maggiore alle banche esposte con Atene per ridurre il debito del Paese.

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Warsamé Dini Casali