Btp triennali, i tassi tornano ai massimi del 2012. Spread sopra 250

Btp triennali, i tassi tornano ai massimi del 2012. Spread sopra 250

ROMA – (ANSA) Volano ai massimi da circa un anno i tassi d’interesse in un collocamento di Btp triennali mentre la distanza tra il titolo decennale del Tesoro e l’equivalente spagnolo si allunga ulteriormente a favore di Madrid, segnando il top da 18 mesi a questa parte. Come già riscontrato con l’asta Bot di mercoledì, sta costando cara alle casse dello Stato e alle tasche degli italiani l’instabilità politica di questi giorni, con gli investitori che ormai considerano i Bonos iberici più affidabili dei titoli del Belpaese.

Via XX Settembre ha piazzato sul mercato tutti i 4 miliardi di euro del nuovo Btp a 3 anni (novembre 2016), ma ha dovuto offrire un rendimento in rialzo al 2,72% dal 2,33% offerto a luglio, il tasso più alto da ottobre 2012. E con tassi così appetibili, la domanda è risultata in crescita, con un rapporto di copertura salito a 1,52 da 1,34 del collocamento precedente.

Il Tesoro ha poi assegnato Btp a 15 anni per 1,5 miliardi di euro, il massimo previsto, e anche su questa scadenza il rendimento è aumentato, salendo al 4,88% dal 4,67% dell’asta di giugno.

Infine, ha venduto 2 miliardi di Cct indicizzati all’inflazione dell’Eurozona con scadenza novembre 2018 e aprile 2018 rispettivamente al tasso del 2,48% e del 2,56%.

L’esito dell’asta si è subito riflesso sullo spread Btp-Bund, che ha cominciato a salire ed ha poi archiviato la seduta in rialzo a 253 punti base dai 248 di mercoledì, col tasso sul decennale al 4,52%. Il differenziale della Spagna ha chiuso invece a 246 punti base col rendimento dei decennali iberici al 4,45% e così Madrid ha staccato Roma di sette punti, segnando il divario più ampio tra Btp e Bonos da inizio marzo 2012.

”Gli investitori sono al momento cauti sul debito italiano, sia per le tensioni di politica interna che per la crisi economica che avvolge il Paese”, spiegano gli analisti. E oggi la Banca Centrale Europea ha avvertito che il peggioramento del fabbisogno dell’Italia, dovuto soprattutto al rimborso dei debiti verso le imprese, ”mette in risalto i rischi crescenti per il conseguimento dell’obiettivo di disavanzo” al 2,9% del Pil per il 2013. Per quanto riguarda i mercati azionari, si registra una chiusura senza infamia e senza lode per le Borse del Vecchio Continente. Milano termina a -0,23%, Parigi a -0,30%, piatte Londra (+0,01%) e Francoforte (-0,02%), in controtendenza Madrid (+0,55%). A Piazza Affari il titolo Mediaset è tra i peggiori, lascia sul campo l’1,62%.

Published by
Daniela Lauria