ROMA – Un errore grossolano, un’inezia, ma che rischia di mettere i bastoni tra le ruote all’Opa miliardaria di Lvmh su Bulgari. L’errore, secondo un esposto di un fondo anglosassone recapitato alla Consob giovedì scorso, e riportato dal Sole 24 Ore, sta in 57mila azioni di troppo consegnate a Lvmh dai fratelli Bulgari, passaggio comunicato al mercato solo a operazione conclusa, violando così il principio di parità di trattamento tra tutte le categorie di soci. Quello scambio è stato valorizzato a 13,45 euro per azione contro i 12,25 dell’Opa. E così per un sovrapprezzo di soli 68mila euro ora l’intera operazione rischia grosso con il fondo che chiede un allineamento del valore, che comporterebbe per Lvmh un esborso ulteriore di oltre 300 milioni di euro.
Ma quale è il fatto che rischia di trasformarsi in un “pasticciaccio brutto”? Lo spiega il Sole 24 Ore: “Secondo l’esposto che ricostruisce i passaggi dell’operazione di scambio di azioni, Lvmh avrebbe ricevuto dalla famiglia romana di gioielleri 152.543.348 azioni, anziché 152.486.348 pezzi che erano attesi. Una differenza minima di soli 57mila titoli, un bruscolino rispetto agli oltre 150 milioni che hanno consentito il passaggio di controllo. Secondo il prospetto e gli accordi pattuiti i Bulgari avrebbero dovuto però consegnare solo le azioni del patto di sindacato che all’epoca erano appunto 152.486.348 pari al 50,43% del capitale e non come è avvenuto tutte le azioni in possesso della famiglia che invece sono entrate nello scambio”.
“Quei 57mila pezzi erano, secondo l’esposto posseduti a titolo personale da Paolo Bulgari (per 50mila azioni) e da Nicola Bulgari (per 7mila pezzi). Vista così sembra un’inezia una sbadataggine – spiega il quotidiano – ma gli autori dell’esposto ravvisano che di questo fatto non è stata data informazione al mercato e che solo il 18 luglio a operazione ormai conclusa (lo scambio azionario tra Lvmh e i Bulgari si è chiuso il 30 giugno) Lvmh pubblica un comunicato con il quale ammette che le 57mila azioni di troppo non sono state computate nell’accordo per un errore materiale. Ma la conseguenza di questo silenzio non mina solo l’aspetto formale del venir meno della parità di trattamento informativo tra tutti i soggetti coinvolti ma ha anche, secondo l’esposto, risvolti di sostanza. In cambio delle maggiori azioni dei Bulgari Lvmh ha conferito 6.178 dei propri titoli in più (senza dichiararlo), ma soprattutto il valore delle azioni nel rapporto di concambio al 30 giugno ha finito per assegnare alle Bulgari un valore di 13,45 euro, un prezzo più alto di 1,2 euro rispetto ai 12,25 euro pattuiti per l’Opa. E così le famigerate 57mila azioni in più hanno consentito una sorta di sovrapprezzo indebito, secondo l’esposto, a favore dei Bulgari di 68.400 euro. Questi i fatti in estrema sintesi. Ora starà alla Consob vagliare nei prossimi giorni la documentazione. Certo è che la vicenda se sarà comprovata rischia di trasformare un errore materiale, a detta della stessa Lvmh, in una gigantesca beffa”.