REGGIO CALABRIA – Indennità illegittime per i medici, assunzioni ingiustificate, risarcimenti ai familiari dei pazienti deceduti a causa di errori da parte di medici e infermieri: la malasanità in Calabria costa 300 milioni di euro. A riportare il dato è la Corte dei Conti che ha rilevato come nel 2011 sono stati 103 gli atti di citazione in giudizio per cause sanitarie, contro i 17 dell’anno precedente. Con una conseguente richiesta di danni per 300 milioni, ovvero 7 volte superiore rispetto al 2010.
Ben 91 atti di citazione hanno riguardato primari che tra il 2004 e il 2008 hanno indebitamente percepito indennità non spettanti per attività intramuraria, mentre tre hanno avuto come oggetto il risarcimento danni nei confronti di personale ospedaliero che ha causato il decesso di pazienti.
E ancora, riporta la Repubblica: un danno di 23 milioni è stato stimato per la trasformazione dei contratti di 76 Co.co.co. Ci sarebbe, secondo il quotidiano, anche un’illecita utilizzazione dei finanziamenti concessi per lo screening dei tumori femminili che avrebbe “impedito l’avvio del progetto nonostante l’avvenuto acquisto di costosi macchinari rimasti inutilizzati”.