ROMA – Chiudere le utenze di casa (telefono, luce, gas, tv)? Può arrivare a costare 200 euro per chi rimane in Italia e 300 euro per chi sposta le utenze all’estero. Eppure, dai tempi delle liberalizzazioni di Bersani nel 2007, dovrebbe essere gratis. Filippo Santelli sul Corriere della Sera ci racconta come invece non sia mai stato così.
Il decreto liberalizzazioni del 2007 infatti dĂ ai cittadini la possibilitĂ di recedere o cambiare operatore senza vincoli temporali nĂ© esborsi ma con la clausola che recita: “Se non giustificati da costi dell’operatore”. Presto detto: i costi dell’operatore ci sono (quasi) sempre.
Santelli ci dĂ un po’ di numeri:
Per disattivazione o migrazione di una linea telefono piĂą Internet, Telecom e Vodafone domandano circa 40 euro. Tiscali ha appena ritoccato al ribasso: tra 35 e 43 euro per passare ad altro operatore, tra 74 e 84 per cessare. Fastweb oscilla tra i 51 e i 95 euro.
E per chi rottama anche il numero di cellulare la spesa cresce. Uscire da un abbonamento con Tim è gratuito. Chiamando invece il servizio clienti Vodafone l’operatrice informa che disdire nei primi 12 mesi costa 100 euro. E peggio va a chi ha firmato un contratto con bonus.