MILANO – La partnership tra Marco Tronchetti Provera e la famiglia genovese dei Malacalza nella holding Gpi si è sciolta. Una nota ufficiale precisa che il 12,37% di Camfin diretto è stato ceduto dai Malacalza alla newco (la new company), Lauro sessantuno, che a sua volta ha lanciato un’Opa su Camfin.
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Dopo una lunga ed estenuante trattativa, che ha visto impegnati su più tavoli uno stuolo di advisor legali e finanziari per oltre 48 ore no-stop, si è trovato un accordo per la separazione in Gpi (Gruppo partecipazioni industriali), la holding che controlla Camfin e che si trova a monte della catena che porta a Pirelli.
Ora i Malacalza sono usciti da Gpi, ma anche Gpi insieme a Camfin sarà inglobato nella nuova holding Lauro sessantuno, che controllerà con meno passaggi (una catena con meno anelli) Pirelli, dopo aver acquisito le azioni Camfin con un’Opa. Il titolo Camfin, alla fine, sarà rimosso dal mercato di Piazza Affari.
La famiglia genovese ha accettato un’offerta cash di 160 milioni di euro per cedere l’intera partecipazione in Camfin, sia diretta (12,37%) che indiretta (il 13,2%). Un comunicato ufficiale ha spiegato che il 13,2% indiretto di Camfin ”è già nelle disponibilità di Gpi (Gruppo Partecipazioni Industriali, ndr)” e anch’esso verrà conferito alla newco.
Le strade di Tronchetti e dei Malacalza, però, non si separano. La Malacalza Investimenti infatti ha comprato oggi il 6,98% di Pirelli a 7,8 euro per azione “da soggetti aderenti al blocco di sindacato” del gruppo.
Lauro sessantuno, la newco partecipata da Clessidra, Intesa Sanpaolo, UniCredit e Nuove Partecipazioni, a sua volta partecipata da Gpi, Mtp Partecipazioni, Yura International, Vittoria Assicurazioni e Fidim ha acquisito il 60,99% di Camfin e ha lanciato un’opa a 0,8 euro per azione.
Clessidra, Intesa e UniCredit prevedono un investimento iniziale per cassa nella newco che lancia l’opa su Camfin rispettivamente di 91 milioni e 41 milioni per ciascuna delle due banche, che potrà salire fino a 150 milioni per il fondo e 115 milioni per ogni banca in caso di piena adesione all’Opa.
Marco Tronchetti, Clessidra e le banche Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno stretto un nuovo patto parasociale per 4 anni che ha come punti cruciali lo ”sviluppo e l’accrescimento del valore di Pirelli” e ”il ruolo di Marco Tronchetti Provera sia negli indirizzi strategici di Pirelli condivisi sia nella guida gestionale del gruppo”.
Nuove Partecipazioni ”avrà la preminenza” e ”a partire dal termine del quarto anno, potranno essere avviate procedure di exit” con una prelazione per Nuove Partecipazioni e poi per Clessidra. Qualora l’uscita dei nuovi soci non risultasse possibile mediante una cessione integrale, è previsto che dopo un ulteriore periodo di due anni si possa procedere alla scissione di newco.
Nella newco Lauro sessantuno, attraverso una serie di complessi passaggi, confluirà l’intera partecipazione, diretta e indiretta ex Malacalza (circa il 25,5%) di Camfin. La newco, dopo tutti i conferimenti da parte degli altri azionisti Camfin e delle ulteriori sottoscrizioni delle dotazioni di patrimonio necessarie per l’operazione, risulterà partecipata da Nuove Partecipazioni per il 54,8%, Clessidra, tramite Lauro Cinquantaquattro, per il 23,8%, Intesa Sanpaolo per il 10,7%, e UniCredit per il 10,7 per cento.
L’Opa obbligatoria totalitaria che ne consegue sarà lanciata a 0,8 euro, una cifra basata sul prezzo più elevato pagato nel contesto dell’operazione complessiva. L’Opa ha come obiettivo il delisting (rimozione dei titoli dal mercato) delle azioni Camfin e l’accorciamento della catena di controllo tramite fusione tra la newco e Camfin stessa.
Un’operazione complessa che ha richiesto numerosi consulenti, quelli finanziari (Banca Imi, Lazard, Rothschild e UniCredit), quelli legali (d’Urso Gatti e Bianchi, Pavesi Gitti Verzoni, Labruna Mazziotti Segni e Michele Carpinelli) e non ultimo Giuseppe Lombardi che si è occupato della transazione con Malacalza Investimenti.