ROMA – Il governo Monti è ''formato da professori di grande personalità, il cui vero deficit e' quello di confrontarsi poco con il mondo reale''. E' il giudizio del leader della Cgil, Susanna Camusso, che, intervistata dal Messaggero, si augura che oggi ''si possa definire una piattaforma unitaria sulla quale confrontarci con il governo''.
''Se l'esecutivo intende affrontare i problemi come ha fatto con le pensioni – spiega Camusso -, fara' solo danni ai lavoratori. Poi la situazione e' talmente grave che, se non si cominciano a dare risposte sull'occupazione, non se ne esce. La linea del solo rigore non ci portera' fuori dal guado''. ''Vogliamo – aggiunge – discutere di crescita, sviluppo, liberalizzazioni''. ''Va bene parlare di mercato del lavoro – precisa inoltre – ma la partita pensioni non e' ancora chiusa''.
''C'e' molta concentrazione sulle liberalizzazioni – prosegue Camusso – e nessuna attenzione su politica industriale e investimenti. In questi anni e' stato cancellato il ruolo pubblico dell'economia e questo ci ha portato tanti danni. La fase due deve ancora venire. Allora dico, magari non discutiamo di tutto, ma almeno partiamo da quegli interventi che possano creare crescita e occupazione''.
Sul tema delle liberalizzazioni, il leader della cgil osserva che ''con le categorie bisogna discutere altrimenti si fanno soltanto disastri'' e sui tassisti aggiunge ''hanno speso soldi per comprare le licenze, se tu intraprendi un'attivita' che presuppone un forte investimento iniziale, non puoi deprezzarla''.