NEW YORK – Più licenziamenti potrebbero portare a reazioni forti: “Tensioni sociali” le chiama Susanna Camusso, la leader della Cgil.
Durante la manifestazione della Fiom del 9 marzo, l’intervento del segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, e’ stato accolto anche con fischi.
”Siamo impegnati al confronto”, dice Camusso, ma ”se il governo non intende affrontare la risoluzione” dei temi degli ammortizzatori sociali e della precarieta’ ed ”ĆØ in cerca dello scalpo dei licenziamenti più facili, la risposta non ĆØ in una fiammata ma bisogna immaginarsi una tensione sociale di lungo periodo, che non e’ oggi nell’interesse del paese”.
Il segretario generale del sindacato ha sottolineato che ”ĆØ difficile dire se si ĆØ ottimisti o pessimisti” sulle trattative con il governo: ”usiamo la categoria dell’ottimismo di volontĆ , cioĆØ della convinzione che sarebbe necessario dare delle risposte e dare delle risposte positive”.
”Allargare la copertura degli ammortizzatori sociali ĆØ il nostro obiettivo ma senza risorse non ĆØ realizzabile”. Proprio gli ammortizzatori sono – secondo la Camusso – uno dei temi che hanno incentivato la manifestazione della Fiom. Manifestazione che mostra ”una priorita’ evidente, quando il più grande gruppo di metalmeccanici del nostro paese viene tenuto fuori. Il problema e’ quello della democrazia e del contratto nazionale di lavoro da rinnovare. Con l’aggravante determinata dalle incertezze sul piano industriale” della Fiat.
Camusso sottolinea come ”chi sta qui” negli Stati Uniti (dove si trova lei in questi giorni) ”conosce bene i messaggi che vengono regolarmente dati dalla Fiat. A incentivare la manifestazione ĆØ stato il tema degli ammortizzatori sociali e non di licenziamenti più facili, con buona pace di coloro che invece li vedono come una ricetta per far crescere il lavoro”.
”Il messaggio che deve arrivare, e credo sia arrivato al governo – continua ancora – ĆØ che noi siamo impegnati nel confronto sul mercato del lavoro, anche per quanto riguarda gli elementi di cambiamento. Allargare la copertura degli ammortizzatori sociali ĆØ il nostro obiettivo”.
Altra prioritĆ per il leader della Cgil ĆØ ridurre la precarietĆ : ”in ragione dell’interesse del paese non si può pensare che si cancellino i diritti dei lavoratori. E quindi bisogna ricostruire un nuovo equilibrio, che ĆØ quello che faccia diventare la tutela della precarietĆ un interesse generale”.
”Non ĆØ riproducibile un modello come quello utilizzato per le pensioni, con il quale si toglie a chi ha, e non si da nulla a chi verrĆ ”, spiega sottolineando chiaramente di non considerare conclusa la partita delle pensioni”.
