ROMA – A Jacaranda Falck Caracciolo il 6,29% dell’Espresso, a Edoardo e Margherita Revelli una quota complessiva del 5,4% della società editoriale. Così sarà suddivisa l’eredità di Carlo Caracciolo, secondo quanto emerge dagli aggiornamenti Consob.
”A seguito di atto di transazione ereditaria”, dal 10 giugno i fratelli Revelli, che alla morte dell’editore avevano chiesto il riconoscimento di paternità per poter partecipare l’eredità, si vedono assegnare parte dell’11,72% dell’Espresso che a fine 2010 era passato per intero a Jacaranda Falck. Margherita Revelli ottiene il 2,59%, Edoardo il 2,81 per cento del gruppo editoriale”.
La battaglia a suon di carte bollate e di dichiarazioni a mezzo stampa per il patrimonio di Carlo Caracciolo, valutato circa 100 milioni di euro e del quale la quota del gruppo l’Espresso rappresentava il principale asset editoriale, si era infiammata subito dopo la morte del principe editore, nel dicembre 2009.
Margherita e Carlo Edoardo Revelli, figli di Maria Luisa Bernardini, si erano rivolti al Tribunale per ottenere il disconoscimento del padre naturale Carlo Revelli, morto nel 2002, come primo passo per il riconoscimento come figli legittimi di Caracciolo. Tentavi ai quali Jacaranda Falck, figlia di Anna Cataldi e unica erede ufficiale, si era opposta.
Ora, con la suddivisione della quota emersa dalle ultime aggiornamenti alla Consob sulle partecipazioni rilevanti, la mappa dell’Espresso vede – secondo il sito della Commissione – i fratelli Revelli entrare tra i principali soci del gruppo editoriale alle spalle della Cir di Carlo De Benedetti (53,9%), della stessa Jacaranda Falck (6,29%) e davanti a Giulia Mozzoni Crespi (2,35%) e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste (2%).