ROMA, 23 DIC – Il caro spesa pesa sempre di più sulle tasche degli italiani. La corsa dei prezzi alimentari alla produzione è proseguita nei mesi autunnali con rincari, ad ottobre, pari al 2,8% su base annua, dal 2,6% di agosto ma con alcuni prodotti che hanno registrato incrementi a due cifre, come per esempio zucchero e caffè che hanno registrato un aumento al consumo rispettivamente del 16,1% e del 16,4%. E' quanto rileva l'Osservatorio 'Prezzi e mercati' di Indis-Unioncamere.
I rincari più elevati riguardano i latticini (in testa grana padano e parmigiano reggiano, rispettivamente +10,9% e +9,9% tendenziale), lo zucchero (+16,1%) e il caffe' (+16.4%). ''Le anticipazioni degli operatori della grande distribuzione e della distribuzione organizzata per le negoziazioni con l'industria – spiega Unioncamere – prevedono per i mesi a venire un graduale rallentamento dei prezzi dei generi alimentari''. In aumento anche i prezzi alla produzione che segnano una variazione tendenziale del 5,7% ad ottobre, con un incremento superiore al mezzo punto percentuale rispetto al mese precedente. Gli aumenti dei prezzi alla produzione risultano trasversali ai vari reparti, ma hanno interessato soprattutto le carni (+8.7% tendenziale) e lo scatolame (+6,9%). ''Per quel che concerne le referenze soggette alle maggiori tensioni – precisa l'Osservatorio – oltre ai noti aumenti messi a segno negli ultimi dodici mesi dallo zucchero (+22,8%), dall'olio di semi (+18.9%) e dal caffe' in grani (+17,9%), vanno annoverati quelli relativi alla carne di vitello (+12,7% tendenziale) ed alla carne in scatola (+9,7%)''. .