Dopo la frenata registrata a gennaio, ripartono le richieste di cassa integrazione delle aziende all’Inps. Secondo i dati diffusi dall’Istituto di previdenza le ore di cassa integrazione autorizzate dalle aziende nel mese sono state 95 milioni, in aumento del 12,4% rispetto a gennaio e del 123,5% rispetto a febbraio 2009. L’Inps sottolinea che nei primi due mesi dell’anno l’aumento tendenziale è stato del 149,3% con 179,6 milioni di ore complessive a fronte di 72 dello stesso periodo del 2009.
L’incremento è dovuto alla cassa integrazione straordinaria con 38 milioni di ore autorizzate e un aumento delle richieste del 28% rispetto a gennaio e del 196% rispetto a febbraio 2009. La cassa integrazione ordinaria – sottolinea l’Inps – conferma invece a febbraio il decremento congiunturale con 37,4 milioni di ore e un -5,38% rispetto a gennaio (-9,32% per l’industria mentre l’edilizia segna un +28,04% congiunturale anche a causa dei fattori stagionali).
La cassa straordinaria segna rispetto a gennaio un +28% mentre la cassa in deroga (da sola con 19,6 milioni di ore rappresenta circa un quinto di tutte le ore di cig autorizzata) segna un -1%. Rispetto a febbraio 2009 la cassa integrazione ordinaria è cresciuta nello stesso mese del 2010 del 26,14% mentre la cig straordinaria vola a +245,9%. «Paradossalmente – sottolinea il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua – siamo di fronte a due effetti positivi della rete di protezione sociale stesa la scorsa primavera con l’ordinarizzazione della cassa integrazione straordinaria, e con l’allargamento degli ammortizzatori sociali a soggetti che nel passato non ne avevano diritto, con l’uso diffuso della cassa integrazione in deroga».
Questo nuovo ammortizzatore ormai – spiega – «vale stabilmente il 20% del totale delle ore autorizzate: più che dire che sono aumentate le richieste di cig, sarebbe corretto dire che sono aumentate le aziende che possono chiedere la cassa. Per quanto riguarda la crescita della cassa integrazione straordinaria – continua Mastrapasqua – è lecito ritenere che si tratti dell’effetto di quella ordinarizzazione della cigs, che ha di fatto reso inutile la discussione sull’allungamento da 52 a 104 settimane dei tempi della cigo».
Mastrapasqua sottolinea anche la “stagionalità ” dell’aumento di febbraio: «anche lo scorso anno, all’inizio della crisi, febbraio segnò un incremento di richieste di cig, rispetto a gennaio – dice – riproducendo uno schema che, a valori assoluti molto diversi, si conferma negli ultimi cinque-sei anni, a febbraio le ore autorizzate di cig sono sempre più che in gennaio».