La Cgil come Ponzio Pilato: sull’accordo per il futuro di Pomigliano il sindacato lascia la decisione in mano alla Federazione dei metalmeccanici. In un comunicato la Cgil si limita a sottolineare che “il lavoro e l’occupazione sono il primo punto di responsabilità” per un giudizio sul futuro di Pomigliano. La segreteria dell’organizzazione, nella nota, dice “sì alla difesa dell’occupazione e alla necessità di rendere pienamente produttivo il futuro investimento”.
La Cgil sottolinea tuttavia il rischio che “la proposta di accordo possa violare leggi e Costituzione”. Per la Cgil, comunque, “tocca alla categoria dei metalmeccanici promuovere la discussione, innanzitutto coinvolgendo gli iscritti”.
“A Pomigliano, nel territorio e nella provincia non vi sono alternative alla vita di quello stabilimento e del suo indotto” rileva la segreteria dell’Organizzazione secondo la quale, per questo, “é essenziale che si dia corso all’investimento annunciato dalla Fiat ridando certezza al territorio”.
La Cgil ricorda che “l’utilizzo degli impianti, la produttività e la flessibilità sono temi sempre negoziati, come dimostrano le proposte fatte dalla stessa categoria e gli accordi sottoscritti in tutti i settori e in tutte le aziende”. Tuttavia nella proposta consegnata da Fiat vengono “introdotti temi che coinvolgono diritti individuali che non possono essere contrapposti al lavoro”.
E, se da un lato l’organizzazione guidata da Guglielmo Epifani condivide l’esigenza di affrontare “l’eventuale assenteismo”, dall’altro si evidenzia che “le norme proposte dall’azienda aprono profili di illegittimità in materia di malattia e diritto di sciopero”. Per questo la Cgil chiede alla Fiat di riflettere sul fatto che la proposta di accordo “possa violare leggi e Costituzione”.
Secondo il sindacato di Corso Italia, infatti, la clausola relativa al diritto di sciopero è “illegittima perché pretende di trasformare in illecito, passibile di licenziamento, l’esercizio individuale di sciopero, sancito dalla Costituzione”. Dunque, “ogni firma eventualmente apposta a questa clausola non è semplicemente invalida, è inefficace e inesistente”. In ogni caso per la Cgil “tocca alla categoria dei metalmeccanici promuovere la discussione, innanzitutto coinvolgendo gli iscritti, ed individuare le corrette forme per il giudizio da parte dei lavoratori”.