Nella capitale dell’auto americana per salutare il ‘ritorno’ di Chrysler e General Motors. Il presidente americano Barack Obama visitera’ venerdi’ 30 luglio gli impianti delle due case automobilistiche statunitensi salvate, recandosi nello stabilimento Jefferson North di Chrysler, dove viene prodotta la nuova Jeep Gran Cherokee, l’auto simbolo della rinascita di Chrysler che porta la firma italiana di Sergio Marchionne. Obama visitera’ l’impianto Gm di Hamtramck dove sara’ assemblata la Chevrolet Volt e, il prossimo 5 agosto, quello di Chicago di Ford, l’unica casa auto a non aver ricevuto aiuti pubblici e che ha annunciato oggi un trimestre record, il migliore degli ultimi sei anni, con un utile di 2,6 miliardi di dollari.
”Le decisioni” di salvare Chrysler e Gm ”stanno ripagando, con centinaia di migliaia di posti di lavoro salvati, e un’industria auto rivitalizzata che produce le vetture del futuro” commenta il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs. ”A un anno di distanza dalla decisione di salvare Chrysler e Gm, le due case automobilistiche stanno tornando redditizie, stanno tornando ad assumere e mantengono aperti i loro impianti. E grazie alle misure dell’amministrazione e del Congresso, l’industria in generale e’ piu’ forte” spiega l’amministrazione. L’annuncio arriva nel giorno in cui Gm rende noto che presentera’ la domanda di collocamento in Borsa nella settimana del 16 agosto, dopo la diffusione dei risultati trimestrali.
I vertici Gm, guidato dall’amministratore delegato Ed Whitacre, puntano a liberarsi il prima possibile dal controllo del governo e l’ipo rappresenta un passo fondamentale per farlo. Gm punta di completare il processo di quotazione entro novembre, e ridurre cosi’ la quota del Tesoro attualmente pari al 60,8%. L’amministratore delegato di Chrysler, Sergio marchionne, si e’ impegnato a restituire i fondi ricevuti dal governo statunitense il prima possibile. ”La posizione finanziaria” di Chrysler e Gm ”si sta rafforzando e questa e’ una buona notizia per i contribuenti. Per il presidente e’ un’opportunita’ per parlare dei progressi compiuti” aggiunge Gibbs. Il viaggio di Obama ha anche una valenza politica, con l’avvicinarsi delle elezioni di medio termine e le difficolta’ dei repubblicani a mettere a punto una strategia economica precisa ed efficace.
L’opposizione all’estensione dei sussidi alla disoccupazione, al piano di stimolo e anche al salvataggio di Chrysler e Gm offre a Obama – secondo gli osservatori – una chance per far passare il proprio messaggio in Michigan e a Detroit, due aree duramente colpite dalla crisi. ”Sono pochi coloro – osserva Gibbs – che ritengono che la situazione economica del Midwest sarebbe stata migliore con un milione o piu’ di posti di lavoro persi con la morte dell’industria automobilistica”.